Geografia

Tratto del fiume MisaIl bacino del fiume Misa ricade interamente nel territorio amministrativo della provincia di Ancona.
Di carattere prevalentemente torrentizio, il fiume Misa nasce dalle pendici sud-occidentali dell’anticlinale arceviese, nella zona di San Donnino (Comune di Genga), e dopo circa 45 km, percorrendo il territorio collinare dell’entroterra anconetano in direzione ovest-est, sfocia nel mare Adriatico all’altezza di Senigallia.
Il Misa ha un unico vero affluente, il torrente Nevola, che riceve alla sua sinistra idrografica a circa 10 km dalla foce, all’altezza dell’abitato di Brugnetto di Ripe. Più a monte il corso principale si divide in piccoli ruscelli con portata decisamente ridotta: tra gli altri si segnalano i torrenti Caffarelli ed Acquasanta.

Lo sviluppo complessivo del bacino imbrifero occupa una superficie di circa 377 kmq, con il suo asse principale che risulta essere leggermente spostato sulla destra idrografica, accentuandone l’acclività dello stesso fianco vallivo.
Tratto del fiume MisaIl bacino idrografico del fiume Misa prende origine dai rilievi carbonatici della dorsale marchigiana e si sviluppa nelle zone collinari peltico-arenacee del periodo plio-pleistocenico: a partire da monte, infatti, il substrato alveolare è caratterizzato dalle tipiche formazioni calcaree della dorsale che lasciano poi il posto, scendendo a valle, alle formazioni argillo-sabbiose e ghiaiose della pianura alluvionale.
Il tipo di alimentazione e di ricarica della falda è esclusivamente dovuto alle precipitazioni meteoriche: infatti l’unico acquifero, ad est della dorsale appenninica, è costituito dalla pianura alluvionale. Il regime fluviale, che dipende da vari fattori (in particolare dalle condizioni climatiche, dal substrato litologico e dalla geomorfologia) è di tipo torrentizio-fluviale, con estesi fenomeni di magre e secche estive e sporadiche piene primaverili e tardo autunnali.

Dal punto di vista climatico la valle del Misa rispecchia fedelmente le caratteristiche del bioclima mediterraneo per la zona costiera e per la Valle del Misabassa collina, mentre diventa gradatamente di tipo submediterraneo nelle colline e nei rilievi più alti. Dai dati che abbiamo a disposizione la piovosità media annua risulta essere leggermente superiore nelle stazioni idrometriche collinari più vicine alle sorgenti, con circa 1000-1200 mm di pioggia caduta nell’anno, contro i circa 750-800 mm rilevati nelle stazioni prossime alla foce; le temperature medie annuali, invece, si fermano poco al di sotto dei 14 °C per l’area montana ed intorno ai 14,2 °C per la fascia litoranea.
Si tratta di un bioclima temperato caldo, dunque, senza un marcato periodo arido estivo. Suddividendo il territorio in fasce fitoclimatiche (sempre secondo la Carta bioclimatica ‘UNESCO-FAO’), è altresì possibile osservare come l’area di distribuzione potenziale del leccio corrisponda alla zona con clima mediterraneo, e come l’area di distribuzione della roverella corrisponda al bioclima sub-mediterraneo.

di David Fiacchini

Nota bibliografica

Tutte le informazioni qui riportate sono tratte dalle seguenti pubblicazioni:
– Fiacchini D., 1999 – Stato dell’ambiente del bacino del fiume Misa (Marche centrali). Provincia di Ancona, Assessorato alla Tutela dell’Ambiente. Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, pp. 208
– Fiacchini D., 2001 – Contributo alla conoscenza dell’impatto delle infrastrutture viarie sulla piccola fauna (vertebrati).Biologi Italiani, 8, p. 15-19
– Fiacchini D., 2003 – Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Provincia di Ancona. Provincia di Ancona, Assessorato all’Ambiente. Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, pp. 128
– Fiacchini D. & Foglia G., 2003 – Biotopi d’acqua dolce: manuale didattico per conoscere le nostre aree umide interne. Edizioni Tecnostampa, Ostra Vetere, pp. 48
– Fiacchini D. & Foglia G., 2003 – Primi interventi di conservazione attiva per la piccola fauna delle Marche. Le Scienze Naturali nella Scuola, Bollettino ANISN, Napoli, Anno XII, n.21 (Aprile 2003), p. 51-58