Terzo appuntamento con “Autori nel Borgo Antico” a Corinaldo
Ritorna la rassegna letteraria “Autori nel Borgo Antico. Libri di… giovedì!“; terzo, attesissimo appuntamento giovedì 19 giugno presso la Pinacoteca “Civica Raccolta d’Arte–Claudio Ridolfi”, a partire dalle ore 21,30 (orario di inizio per tutti gli incontri in programma), con una doppia presentazione di opere letterarie.
Prima sarà la volta di Andrea Bacianini e Antonio Maddamma, che proporranno alla platea la raccolta di racconti “Marchenoir“: questa loro ultima fatica letteraria si pone sulla scia del notevole successo riscosso con l’antologia “Nero Marche“, volume dato alle stampe dai due autori e improntato sul genere (che si può utilizzare per svariati settori artistici, dal cinema alla letteratura) definito “nero”.
L’opera contiene un mix di novelle a stampo “noir”, ambientate nella nostra regione e presenta un obiettivo ben definito: smentire una volta per tutta il fasullo luogo comune che la nostra regione costituisca la cosiddetta “isola felice” e sottolineare come, al contrario, essa presenti il vizio, inteso nella sua accezione più generale, che alberga sotto una patina di virtù nei cittadini benpensanti.
E’ anche per questo motivo che, ai due autori già citati, si sono uniti anche altri scrittori originari di altre regioni: anch’essi conservano nel proprio cuore le Marche ma, con gli occhi di chi vive un’esperienza dall’esterno, si possono concedere il lusso di analizzare ancor più visceralmente quanto di… poco raccomandabile accada nelle Marche. L’intento, dunque, consiste nello scavare sotto l’apparente velo di serenità che avvolge la nostra terra e, al contempo, far emergere il marciume che vi si è annidato.
A seguire, sempre nella serata di giovedì 19, sarà il turno di Pelagio D’Afro (pseudonimo collettivo usato dagli autori Giuseppe D’Emilio, Arturo Fabra, Alessandro Papini e Roberto Fogliardi) con “L’acqua tace“. Il significato del volume è ben spiegato e riassunto nella prefazione di Luca Masali, noto scrittore torinese attivo nell’ambito della fantascienza e del giallo.
“… Mi ci trovo bene in una narrativa simile, densa di visioni lancinanti, di gallinelle d’acqua devastate dalla furia degli abissi lacustri, che vengono messe allo spiedo senza troppo starci a pensare… Al Conero mi ci sono recato una sola volta, nella mia vita, e proprio in compagnia dello stesso Pelagio: ma non mi sono limitato al Conero “turistico”, che nasconde e banalizza una terra che possiede un’anima profonda, popolare ed inquietante. Al contrario, sono riuscito a raggiungere il lato oscuro e magico di quel fazzoletto di terra, solo tra le pagine di D’Afro“.
da Comune di Corinaldo
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