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Corinaldo scatole maschere buffe

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Esposizione di 50 maschere di carta e cartone di Gianni Giacomelli

CoMaschere buffencomitante con la giornata internazionale della donna e con la stagione di prosa professionisti (Magazzino 18 di e con Simone Cristicchi), si apre nei locali di rappresentanza della Civica Residenza una mostra del tutto particolare e, per così dire, evocativa.




rispetto al periodo carnascialesco appena trascorso, alla problematica resa eterna dal dilemma pirandelliano dell’essere e dell’apparire, ovvero della maschera, all’uso (per non dire il riciclo) intelligente e funzionale, anche a fini estetici, di un materiale prezioso come la carta e il cartone.

E’ l’idea scaturita dal multiforme ingegno di Gianni Giacomelli, frequentatore di un’abilità manuale completamente asservita alla comunicazione artistica, questa volta centrata sulla creazione di maschere che sono per metà gioco e per metà opera d’arte, o forse sarebbe meglio dire opere d’arte fruite come gioco, dal momento che anche il gioco essere può e di fatto è un’operazione artistica e come tale fruita in virtù di un apparto di regole prestabilite da rispettare.

Un’operazione artistica, ma anche e soprattutto comunicativa, provocatoria com’è sempre l’arte vera, che si insinua nel quotidiano per renderlo meno anonimo e grigio.
Cinquanta sono le scatole che diventano maschere, buffe come recita il titolo della mostra, come nella migliore della tradizione del mascheramento che ottunde e rivela allo stesso tempo, che parla con il linguaggio del gesto (quando per maschera si intende abito a tutto tondo come nel caso della commedia dell’arte), che conquista con il ghigno beffardo di Pulcinella che ride e piange con identica passione.

Scatole – maschera dunque, realizzate a tecnica mista, grazie alla sensibile adesione di Box Marche, con le quali giocare, anche, da indossare, da interpretare (volendo), da lasciare in esposizione come un segnale, un monito forse al frettoloso frequentatore dell’odierno ingorgo del tempo.

Maschereteatrafacciali, infine, che sono state esposte in uno spazio istituzionale anche in maniera vagamente allusiva, ripensando in maniera leggera ma non casuale alla secolare e tradizionale valenza trasgressiva del teatro nei confronti del potere costituito. Ma anche, più semplicemente, alla possibilità di un’ansa di riflessione, potente ma garbata, ricolta a tutti, in maniera trasversale dal punto di vista sociale e anagrafico.

La mostra resterà aperta dall’8 marzo al 4 maggio, e potrà essere visitata durante l’orario di apertura degli uffici comunali e ogni qualvolta il palazzo municipale sarà aperto al pubblico ospitando iniziative e attività di genere diverso.

da Comune di Corinaldo

Redazione Valmisa
Pubblicato Venerdì 7 marzo, 2014 
alle ore 16:18
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