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Ostra Vetere: Montenovonostro scrive al sindaco Memè

Municipio di Ostra Vetere“Come certamente sai, caro Memè, “montenovonostro” ha buona memoria e ricorda tanti fatti, anche se lontani o lontanissimi nel tempo: può capitare tuttavia ad altri di non ricordare qualcosa. E allora noi, che da quando sei venuto a Fabriano a difendere la RSA siamo diventati tuoi amici, che cosa possiamo fare se non ricordare ad un amico gli impegni che hai presi pubblicamente, anzi solennemente, e che adesso non ricordi più?”



Per farti un favore, ti ricordiamo quello che avevi scritto nel tuo programma elettorale lo scorso 22 maggio 2013 e che diceva così: “Una cosa ci sta fortemente a cuore: la speranza che la comunità possa riavvicinarsi alla cosa pubblica e che il cittadino si riappropri del suo ruolo attivo.

I cittadini, infatti, sono i “proprietari” delle istituzioni pubbliche: da contribuenti forniscono le risorse, da elettori delegano la gestione delle istituzioni stesse ai propri rappresentanti, i quali sono chiamati a rendere il conto delle proprie scelte amministrative.

Perciò, i principi che ispirano la “LISTA CIVICA PER OSTRA VETERE” sono quelli della partecipazione, della trasparenza, dell’equità, dell’efficacia e dell’efficienza”. Ottimo, bravissimo impegno. Lo condividiamo completamente. Hai fatto bene a scrivere così. Così infatti scrive chi vuole diventare Sindaco del paese e tu hai fatto proprio bene a scriverlo.

Però dal 22 maggio le cose, per te, sono un po’ cambiate e tu non sei più “candidato” a Sindaco, perché sei diventato proprio il “Sindaco”.  Peccato che le belle parole che scrivevi a maggio adesso te le sei dimenticate.

Noi, invece, le abbiamo prese sul serio e, per assecondare la tua bella speranza, ci siamo riavvicinati alla cosa pubblica per riappropriarci di un ruolo attivo. Lo scrivevi tu, mesi fa, e noi abbiamo fatto proprio così: abbiamo dato vita a una associazione di cittadinanza attiva che è “montenovonostro”.

E adesso, proprio come tu giustamente dicevi, ci sentiamo un po’ “proprietari” delle istituzioni pubbliche e vorremmo chiedere ai nostri rappresentanti, come sei tu, il conto delle scelte amministrative. Così, infatti, si pratica quella “partecipazione” che postula “trasparenza” e che consegue “equità”, cioè la giustizia, sotto il segno della “efficacia” e della “efficienza”. Proprio tutte le cose che scrivevi tu nel tuo programma.

Per farla corta: tu e i tuoi ci avete detto un sacco di cose in campagna elettorale. E noi, che crediamo ingenuamente a tutto, ma proprio tutto, abbiamo però sentito qualcosa di stonato nelle troppe chiacchiere che abbiamo ascoltato.

E per essere sicuri di non aver sentito male, abbiamo deciso di esercitare il diritto a sapere, come a te stava fortemente a cuore durante il mese di maggio. Per questo da più di sei mesi instancabilmente scriviamo ai responsabili che amministrano la sanità a casa nostra per sapere la verità su chi è stato e perché ha chiuso la nostra RSA.

Poiché, però, ci negano questo diritto, abbiamo predisposto una petizione, convinti che l’avresti firmata anche tu, che ci avevi giustamente definiti “proprietari” delle istituzioni pubbliche con diritto a chiedere conto.

E invece non la firmi: anziché metterti dalla parte dei compaesani “proprietari”, ci hai voltato le spalle per schierarti con i “fattori” estranei (li chiamiamo “fattori” con un linguaggio dialettale, altrimenti avremmo dovuto chiamarli “manager” come va tanto di moda ma che non ci piace), “fattori” che vengono a comandare a casa nostra come se fossero loro i “padroni”.

Ma non avevi detto che i “padroni” (o “proprietari”, che è la stessa cosa) avremmo dovuto essere noi e che potevamo chiedere conto agli amministratori?

Ma che fai, prima ci mandi avanti e poi ci volti le spalle? Che fai, come buonanima che diceva “armiamoci e partite”, perché le battaglie le dovevano combattere i poveri illusi? Noi non siamo illusi, forse ci hai illuso tu.

Che peccato. Era così tanto bello quello che scrivevi a maggio! E sarebbe stato bello se te lo fossi ricordato anche questo gennaio. Non sarà che ti ricordi solo che, come “contribuenti” anziché “proprietari”, noi dobbiamo fornire soltanto le risorse, cioè pagare le tasse, zitti e mosca?”

da Montenovonostro

Redazione Valmisa
Pubblicato Lunedì 20 gennaio, 2014 
alle ore 19:32
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