Il 25 aprile di Corinaldo tra tradizione e attualità
Una giornata di quelle con la lettera maiuscola, di quelle che rimangono bene impresse nella memoria. Perché, in definitiva, di memoria si tratta.
Un 25 Aprile all’insegna della tradizione, ma anche di un’attualità scopertasi a fare i conti con la realtà più amara dal 1929 (anno emblematico, sempre a proposito di ricordi, a rappresentare una delle crisi più nere che la storia contemporanea ricordi; l’altra la stiamo vivendo ora).
Ad ogni modo, prima di tutto, la giornata è stata ciò che doveva essere: un doveroso tributo all‘Anniversario della Liberazione e alla fine della seconda Guerra Mondiale (quest’anno ricorre il 68esimo anniversario).
Per l’occasione, l’Amministrazione Comunale (in collaborazione con le Associazioni Combattistiche e Partigiane e le Istituzioni Scolastiche, Civili e Militari), ha regalato alla cittadinanza (accorsa in gran numero) una mattinata di commozione generale.
Così, a partire dalle ore 10.30 e in prossimità del Palazzo Municipale, un corteo in grande stile (capitanato dal sindaco Matteo Principi, accompagnato dalla Giunta al gran completo e dai rappresentanti dei gruppi consigliari, dal maresciallo dei carabinieri Francesco Gagliardi e da numerose altre personalità), sulle note nostalgiche e patriottiche proposte dalla Banda Cittadina, ha percorso il cammino fino a giungere al Monumento dei Caduti.
Dove, nella quiete offerta da una tiepida giornata di primavera piena, ha avuto luogo la deposizione di corone.
Un tuffo nella storia e nella dignità di quanti hanno perso la vita per un valore autentico (la patria), in cui allora si credeva veramente. Ma l’appuntamento ha riservato altre, graditissime sorprese.
Tornati al Palazzo Municipale, più precisamente nella sala del Consiglio Comunale, il primo cittadino ha proposto in apertura una lettera molto significativa (SCARICALA QUI, pdf – 22 KB), scritta da un diciottenne di nome Giordano (vissuto, e morto non invano, all’epoca della seconda Guerra Mondiale).
Le parole pronunciate da Principi (“A una crisi economica di simili proporzioni vanno associate pure altre forme di crisi e, pure, un’ondata di anti-politica che, se non capite, rischiano di far saltare le fondamenta della democrazia“) hanno riportato chiaro alla mente il sacrificio del povero ragazzo caduto sul campo, senza il cui nobilissimo gesto (e senza quello di milioni di altri giovani), “non avremmo mai compreso il significato di democrazia” – ha sottolineato lo stesso sindaco.
Questo, in sostanza, il vero messaggio della lettera e che l’Amministrazione Comunale ha tenuto a porgere ai suoi cittadini.
Di lì a giungere a parlare della drammaticità che ci attanaglia, grazie anche agli elaborati composti dai ragazzi delle terze classi della locale scuola media (ultima novità in programma, a chiudere degnamente il ricco format) il passo è stato davvero breve.
Per l’occasione, il testimone è passato a Settimio Ciani (figlio di Arnaldo, alla cui memoria è stato dedicato il concorso riservato ai giovanissimi alunni).
In particolare, prima di elogiare il tema vincitore e quello “segnalato” per originalità, Ciani si è soffermato a sottolineare come sussista un notevole accostamento tra la situazione attuale e quella che ha capitolato nel ’29.
“Allora – ha ricordato – si credeva che le cose si sarebbero sistemate autonomamente: come tutti sappiamo, non fu così. Dopo un periodo oscuro, caratterizzato come il nostro anche da una serie di suicidi, l’allora presidente statunitense Franklin Roosevelt decise, insieme ad esperti economisti, di dar vita ad una politica di investimenti pubblici: una manovra che fece ripartire l’economia americana e, quindi, quella mondiale“.
La crisi, ha proseguito, non è solamente di stampo economico, ma pure morale. In particolare, chi è sopravissuto alla seconda Guerra Mondiale, si è dovuto rimboccare le maniche e ripartire, con grandissima tenacia.
Argomenti forti, che hanno costituito pure la parte integrante degli elaborati premiati.
Enrico Perugini (terza B: a lui una borsa di studio da 250 euro più altri premi) è risultato il fresco vincitore, immaginandosi un dialogo fittizio con lo stesso Roosevelt e chiedendogli delucidazioni e rimedi su quanto stia accadendo.
Martina Venturini (terza A), invece, la spigliata autrice del tema segnalato: la giovane scrittrice si è riferita ad una immaginaria Susi, ponendo in evidenza disagi familiari, dettati esclusivamente dalla crisi, e rivolgendosi opportune domande con adeguate risposte sulle difficoltà che stiamo vivendo.
Alla conclusione delle letture da parte di Enrico e Martina, forse, tutti si sono sentiti un po’ più rasserenati.
Il futuro appare migliore se sarà in mano a dei ragazzi così, con davvero tanto da offrire.
Scarica e leggi l’intervento del Sindaco Principi (pdf – 22KB)
dal Comune di Corinaldo
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