A Corinaldo lo spettacolo teatrale “Provaci ancora, Sam !”
Cosa si può dire ancora che non suoni scontato del film di Herbert Ross che consacrò la genialità stralunata di Woody Allen e dal quale trae spunto una delle messe in scena maggiormente e variamente rappresentate dagli Anni ’70 ad oggi?
Cosa si può dire, inoltre, di una compagnia che rispolvera quasi trent’anni dopo (si era nel 1985, tempo del primo debutto in doppia serata) un testo che all’epoca contrastava il tradizionalismo teatrale del trimalcionesco “facce ride” e oggi trova riscontro in tanto cinema e teatro da Moretti ad Albanese, via Crozza e Marcorè, da Cortellesi all’immortale Lella Costa, ospite fra l’altro della stagione teatrale del Goldoni di Corinaldo ?
Forse, ieri come oggi, anzi come sabato 16 febbraio, in pieno avvento elettoralistico da un lato, concomitante con il patrono d’Italia (che per qualcuno è Remo anziché Francesco), lo spettacolo con Allen–Ripesiprotagonista è da vedere, semplicemente da seguire, sobriamente da gustare come si centellina un buon bicchiere di vino d’annata o si assapora una ricetta della genuina tavola italiana.
Italiana, certo, perché se la comicità espressa da “Provaci ancora, Sam!” è in stile prettamente anglosassone, e non provoca la risata immediata ma più che altro meditata, pur quando le battute si susseguono come un vero e proprio evento pirotecnico, la componente sentimentale, psicologica, ambientale vorremmo dire dell’allestimento scenico, fedele trasposizione del primigenio prodotto cinematografico, rimanda ad un sentire comune, eterno, forse più nostrano che internazionale, o magari sovranazionale proprio per questo.
E perché il senso–sentimento dell’amore, della paura della malattia, del lavoro (tematica quanto mai attuale), dell’abbandono e financo della morte, rappresentano sentimenti eterni, incoercibili, inalterabili nei secoli.
Appartenenti a tutti gli uomini e a tutte le donne del mondo, dall’alba dell’umanità, reiterandosi all’infinito.
Con questa realtà di parola e gesto, espressione e sentimento si misureranno gli attori, i tecnici, il regista e la produzione, a distanza siderale dal debutto al LUX di Ostra, coevo del mitico Nuovo Cinema “Paradiso”, ma solamente Allen è interpretato dal medesimo attore, Renzo Ripesi, e lo stesso è per il regista, Paolo Pirani.
Altre vie e vicende hanno seguito gli interpreti della prima ora, tra i quali uno, la fotocopia Humphrey Bogart, ha fra l’altro preso parte alle riprese de “La vita è bella” del premio Oscar Roberto Benigni.
Più giovani ma ugualmente rodate sono le odierne acquisizioni, da Elisa Testa nei panni di Linda, a Nicola Santini e Larisa Anca, a Gianfranco Pierandi, indimenticato Bernardone nella plurirappresentata Forza venite gente.
E tanto Renzo Ripesi quanto Paolo Pirani, in particolare, con qualche capello bianco in più ma con la stessa incosciente baldanza di tre decenni or sono, rinnovano la scommessa con l’arte scenica di qualità, contro la logica della dimenticanza, con un gruppo di intrepidi attori e tecnici, per l’esaltazione della amatorialità allo stato puro che si approssima pericolosamente al professionismo, come sempre sostenuti dalla sapiente organizzazione tecnico-artistica di Vittorio Saccinto.
dal Comune di Corinaldo
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