A Ripe il progetto per il contatto tra diverse generazioni
Lo storico Sergio Luzzatto in un suo libro afferma: “Non c’è disegno futuro che non prenda forma sulle tracce del passato, secondo quanto si decide di conservare oppure di cancellare”. La comunità di Ripe ha deciso di conservare, anzi di valorizzare le memorie del lavoro.
Non a caso Ripe è famoso appunto per essere il “Paese dei Mestieri”.
Proprio a Ripe, nell’ultimo fine settimana, presso il Villino Romualdo, si sono incontrati ex lavoratori ed ex lavoratrici della MBM, storico calzaturificio di Passo Ripe, sorto alla fine degli anni Sessanta, chiuso ormai da anni.
Era un periodo di grande espansione economica; in tempi di crisi come questa, riflettere su come è sorto lo sviluppo economico è importante, soprattutto per le giovani generazioni.
Un aspetto interessante del progetto è proprio la partecipazione, la volontà dei protagonisti di quella importante stagione storica – il cosiddetto “boom economico” – di comunicare le loro esperienze, di consentire che vengano registrate le loro narrazioni orali, per farne un archivio audiovisivo, da mettere a disposizione di cittadini e studiosi.
Esiste infatti già una ricca raccolta di materiali audiovisivi, interessante anche come fonte storica. Il progetto in questione è Ge. St. O. ossia Generazioni Storie Orizzonti.
Il progetto, sostenuto dall’amministrazione comunale, promosso dal centro giovanile in collaborazione con la biblioteca comunale e con l’associazione Arcobaleno Liberi Pensieri, ha tra le sue priorità l’avvicinamento di generazioni anagraficamente lontane.
Anche il Museo Nori De’ Nobili, con l’annesso centro studi, di recente inaugurazione, potrà essere un possibile partner di questo articolato percorso: il calzaturificio ha difatti assunto in maggioranza donne, l’iniziativa è quindi una occasione per riflettere sul rapporto tra donne e lavoro.
Altri obiettivi sono la pubblicazione di documentari, l’aggiornamento del sito di riferimento, www.genest.it, l’organizzazione di eventi pubblici, nella convinzione che la cultura non è una cosa che riguarda pochi intimi, ma appartiene a ognuno: tutti fruirne in modo attivo.
L’incontro, organizzato anche con il supporto di pro loco e ufficio turistico, ha avuto un carattere organizzativo: è stato fatto il punto sul lavoro svolto sinora, sono state poste le basi per attività future.
Uno dei prossimi appuntamenti è l’8 marzo, la festa delle donne, che quest’anno a Ripe sarà dedicato proprio al rapporto tra donne e lavoro.
Era presente anche il sindaco di allora, Luigi Micci, che ha rievocato l’impegno del comune nel far sorgere questo grande stabilimento, nella convinzione che poteva avere importanti ricadute, come infatti accadde.
L’assessore alla cultura Laura Merli ha evidenziato la positività del progetto e le potenzialità della struttura che lo ospita, il Villino Romualdo, dove ci sono il museo Nori de’ Nobili, la biblioteca, l’ufficio turistico, il centro giovanile e l’unitre, con una vasta gamma di servizi per residenti e turisti.
Il coordinatore del progetto Massimo Bellucci ha rimarcato il connubio tra riflessione sulla memoria collettiva e utilizzo delle nuove tecnologie, in questo modo si cerca di incuriosire i giovani su queste tematiche.
Il sindaco di Ripe Fausto Conigli nel suo intervento ha affermato: “Promuovere la conoscenza del nostro passato è importante perché significa far crescere culturalmente un territorio, perché significa contribuire ad edificare una società solidale, dove le diverse generazioni dialogano.
Una comunità solidale è la base per la promozione della qualità della vita, per la prevenzione di forme di disagio o devianza presenti a volte anche tra i giovani. Per questo – prosegue il sindaco – abbiamo intenzione di sviluppare i percorsi della memoria, perché consentono di riscoprire il senso di appartenenza ad una comunità locale, lontano da campanilismi, ma con lo la consapevolezza dell’importanza delle nostre radici storiche“.
dal Comune di Ripe
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