“Siamo di fronte all’ennesima decisione che penalizza gravemente i Comuni dell’entroterra“

Con una telefonata e un fax ci è stato comunicato da Poste Italiane la chiusura degli uffici postali situati nelle frazioni di Avacelli e Palazzo del nostro Comune. L’ennesima forzatura è che la chiusura degli uffici, prevista per il 22 novembre, ci è stata comunicata appena giovedì scorso. Si poteva benissimo aspettare la fine dell’anno per avvertire adeguatamente le popolazioni.

   
   


Una chiusura preannunciata alcuni mesi fa dalla stampa e ora attuata in modo perentorio, giustificata dalle solite parole: razionalizzazione e riorganizzazione. Naturalmente si colpiscono i territori più deboli e si taglia seguendo la fredda legge dei numeri.

Un soggetto privato si muove con le logiche economiche ma certamente il governo attuale avalla questi tagli con le sue politiche di tagli lineari, che non tengono conto dell’importanza dei servizi su territori disagiati. Va detto che grazie alla tempestiva azione del Comune (lettera e incontri con la direzione provinciale di Poste Italiane), siamo riusciti ad evitare almeno la chiusura dell’ufficio postale di Castiglioni. Rimangono quindi aperti gli uffici postali di Arcevia, Castiglioni e Piticchio.

Siamo di fronte all’ennesima decisione che penalizza gravemente i Comuni dell’entroterra e in particolare il nostro Comune che, con un territorio di oltre 126 Kmq, vede la sua popolazione, in gran parte anziana, distribuita in 18 frazioni distanti tra loro anche 40 Km.

Va detto tra l’altro che già questi uffici periferici avevano un orario ridotto. Non è possibile tagliare in modo indiscriminato, seguendo solo la legge dei numeri e senza interpellare il territorio. In questo modo ci rimettono sempre le realtà più disagiate.

dal Comune di Arcevia