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Dopo cento anni, Mussolini non è più cittadino onorario di Serra de’ Conti

Revoca all'unanimità con una "unica nota stonata". ANPI Arcevia: continueremo ricerche d'archivio in altri Comuni del territorio

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La bandiera dell'ANPI, l'associazione nazionale partigiani d'Italia

Mercoledì 6 novembre il consiglio comunale di Serra De’ Conti ha deliberato la revoca della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini esattamente 100 anni fa, nel maggio del 1924, pochi giorni prima dell’assassinio di Giacomo Matteotti, omicidio di cui proprio Mussolini si sarebbe di lì a poco dichiarato “responsabile politico”.

All’epoca, moltissimi comuni italiani obbedirono alla circolare delle Federazioni provinciali dei Comuni Fascisti, e simbolicamente conferirono la cittadinanza onoraria all’allora Primo Ministro nonché capo del partito fascista. A un secolo di distanza, la sezione A.N.P.I. di Arcevia, e in quest’occasione in modo particolare gli iscritti residenti a Serra De’ Conti, si sono fatti promotori prima di una ricerca in archivio comunale, poi di un ordine del giorno con la richiesta al Consiglio Comunale di revocare quel conferimento. Grazie all’impegno del gruppo consiliare di minoranza “Progetto Democratico”, l’istanza è stata presentata e discussa nell’ultima seduta del Consiglio, e approvata all’unanimità.

Unica nota stonata, gli emendamenti all’odg presentati e approvati dalla maggioranza, non votati dall’opposizione, i quali, senza modificare nella sostanza il senso della revoca, hanno voluto ribadire “la condanna ad ogni foma di dittatura, di qualsiasi matrice politica”: principio assolutamente condivisibile, ma di cui si farebbe fatica a comprenderne il senso, nel contesto specifico della revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, se non fossimo ormai avvezzi alla tendenza di una certa destra a mal digerire la richiesta di una condanna schietta, sincera e assoluta del fascismo, senza ricorrere all’espediente dell’equiparazione tra tutti i regimi (e tra le loro matrici politiche), in un’operazione puramente retorica e revisionista che decontestualizza gli eventi storici nel tentativo di annacquarne e intorbidirne la memoria.

Per l’A.N.P.I. di Arcevia, questa revoca mantiene comunque il suo significato più che simbolico, poiché la persona e la figura storica di Mussolini sono in netto contrasto con i valori democratici e antifascisti su cui poggiano i principi fondamentali della Costituzione e su cui si fonda l’ordinamento istituzionale, politico, sociale e culturale della Repubblica Italiana. Inoltre, la dittatura fascista per un ventennio ha privato anche le nostre comunità delle fondamentali libertà politiche, sociali e sindacali, macchiandole con la vergogna delle deportazioni, della guerra e dell’odio razziale: pertanto, la revoca della cittadinanza onoraria, conferita a colui che di tutto questo fu il primo responsabile, è un modo per fare i conti con la nostra storia, anche locale, e affermare una volta ancora che ad essere onorati devono essere coloro che scelsero di opporsi al fascismo e di combatterlo, e i molti partigiani che furono uccisi per onorare i principi di giustizia, libertà e democrazia.

L’impegno dell’A.N.P.I. di Arcevia, ora, è quello di proseguire nelle ricerche d’archivio e presentare la proposta di revoca della cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini anche negli altri Comuni del nostro territorio, auspicando che entro il prossimo 25 aprile, nell’80° anniversario della Liberazione dal fascismo, abbiano aderito a questa nostra iniziativa il maggior numero possibile di Consigli comunali.

A.N.P.I. – Sezione di Arcevia

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