Ostra, rendiconto 2009: difficoltà per il patto di stabilità
L’Assessore al Bilancio Luigi Barigelli: “Nonostante l’avanzo di bilancio, entrate e spese in calo”
Il bilancio consuntivo del 2009, approvato lo scorso 30 aprile dal consiglio comunale di Ostra, potrebbe apparire, a prima vista, contraddittorio: minori spese correnti, rispetto alle previsioni iniziali, per oltre 300 mila euro da una parte e cospicuo avanzo di amministrazione dall’altra.
In realtà, come dettagliatamente illustrato durante il consiglio comunale dall’assessore al bilancio, non c’è nessuna contraddizione: i minori impegni di spesa corrente si sono resi necessari a causa del calo delle entrate inizialmente previste a copertura di tali spese, in particolare delle entrate extratributarie (-125 mila euro) e dei proventi per permessi di costruzione (-106 mila euro), e dalla necessità di rispettare il patto di stabilità con un maggiore apporto dell’avanzo corrente. Tutti elementi, questi, più volte evidenziati dall’assessore stesso già in corso d’anno.
L’avanzo di amministrazione, invece, deriva esclusivamente dalla gestione dei residui, cioè di quelle somme già impegnate negli anni precedenti al 2009 e sulle quali sono state realizzate economie o perché i progetti in questione sono stati abbandonati (ad esempio perché ritenuti troppo onerosi in relazione all’utilità apportata), o perché sono stati “passati al setaccio” i singoli capitoli e impegni assunti in passato ed individuate somme che, anche realizzando l’opera o il servizio, non era necessario spendere. Tale avanzo, pertanto, non era assolutamente spendibile per le necessità del 2009, la cui gestione “di competenza”, invece, ha evidenziato un saldo negativo di 54 mila euro che, quindi, ha parzialmente compensato il saldo positivo dei residui.
Sul fronte del patto di stabilità, l’amministrazione è riuscita a rispettare gli stringenti vincoli posti dalla normativa, nonostante non abbia proceduto ad effettuare alcune alienazioni programmate dalla precedente amministrazione (perché ritenute inopportune), anche grazie al già citato contenimento delle spese correnti. Infatti, mentre in fase di previsione il saldo obiettivo veniva raggiunto quasi interamente (97%) con lo sfasamento di cassa della parte in conto capitale, nel consuntivo il saldo è stato raggiunto con un apporto significativo (49%) dell’avanzo di parte corrente (cioè nel modo tecnicamente e logicamente più corretto).
Non si possono, tuttavia, non evidenziare le enormi difficoltà che le regole sul patto di stabilità interno (sacrosanto in linea di principio) pongono agli enti locali, soprattutto di medio-piccole dimensioni come Ostra. Se, infatti, l’obiettivo di ridurre l’indebitamento e i costi di gestione è assolutamente condivisibile (soprattutto alla luce delle nefaste conseguenze che l’eccesso di spesa e debito pubblico possono produrre all’economia di una nazione, chiaramente visibili nella cronaca recente), è il metodo di calcolo che lascia più di una perplessità.
Tutto ciò è reso ancor più amaro dal fatto che i cittadini non riescono a spiegarsi come mai, mentre in alcuni comuni limitrofi, che avendo meno di 5.000 abitanti non debbono soggiacere a tali vincoli, si possono realizzare tranquillamente determinate opere pubbliche, nel loro comune, pur essendoci somme a disposizione, è necessario centellinare con il contagocce ogni piccolo investimento.
dal Comune di Ostra
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