Barbara, il Consiglio delibera: acqua pubblica e no ai diserbanti
Sono due delibere d’intenti, quelle votate dall’Amministrazione di Barbara nel Consiglio Comunale del 29 aprile 2010: una contro la privatizzazione dell’acqua e l’altra contro l’uso indiscriminato dei diserbanti.
Il decreto Ronchi, approvato dal Senato lo scorso 18 novembre, muove passi verso la privatizzazione dei servizi pubblici, in particolare dei servizi idrici: il decreto prevede infatti l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite, individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%. Il decreto prevede inoltre la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche alla data del 31 dicembre 2011.
Ritenuto che con tale decreto l’acqua verrà sottoposta a logiche di mercato, il Consiglio Comunale ha espresso quindi l’intenzione e la volontà di impegnarsi a dichiarare l’acqua bene comune e non merce, impegnandosi a sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’acqua e a rappresentare questa posizione in tutte le sedi opportune.
Rimanendo nell’intenzione di migliorare la qualità della vita, si è ritenuto opportuno regolamentare l’uso dei diserbanti per il contenimento delle erbe infestanti sul territorio comunale: il Consiglio ha ribadito la propria ferma contrarietà all’irrorazione dell’erbicida (disseccanti e diserbanti) per la manutenzione di campi a riposo, scarpate, bordi e fronti stradali, siepi e capezzagne. È necessario proibirne l’uso indiscriminato, da parte sia di Enti che di privati, sostituendo tale pratica con quella dello sfalcio dell’erba.
Lo sfalcio presenta infatti, nel breve e lungo periodo, una serie di vantaggi rispetto all’abuso di erbicidi: contenimento di sostanze inquinanti nell’ambiente (dette sostanze chimiche si infiltrano nelle falde acquifere, e in più vengono respirate da persone che possono trovarsi nelle immediate vicinanze nelle ore seguenti l’irrorazione); contenimento di frane nelle scarpate (con l’uso di erbicidi le scarpate si ritrovano nude e più soggette a frane); contenimento incendi; impatto visivo gradevole, evitando l’effetto “bruciatura”; rispetto della biodiversità vegetale e animale.
Si obbliga, infine, nei casi eccezionali dell’uso dell’erbicida, ad apporre cartelli ben visibili che indichino il trattamento effettuato, a tutela della salute pubblica.
dal Comune di Barbara
Io non credo (per paranoica dietrologia, ma a pensar male ci si azzecca, come disse qualcuno) alla alla bont? di queste dichiarazioni e sono contento che il Comune di Barbara si sia dichiarato contrario a queste irrorazioni. Senigallia cosa aspetta?
Roberto Chiostergi
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