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Gli eroi dell’alluvione: la storia di Mario, tratto in salvo dai volontari della Croce Gialla

L'uomo, 70 anni, è stato soccorso mentre si trovava in trappola nella propria abitazione di Pianello di Ostra

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Anconanotizie.it
Danni dopo l'esondazione del fiume Misa a Senigallia il 15 settembre 2022

Con il trascorrere dei giorni emergono altri episodi di altruismo che hanno avuto per protagonisti coloro che si sono prodigati per aiutare persone in difficoltà durante i momenti più difficili dell’alluvione che ha colpito Senigallia.
Questa volta il protagonista è Daniele Romagnoli, poliziotto in servizio presso la Squadra Cinofili della Questura di Ancona, che fuori dal servizio si impegna quotidianamente come Volontario dell’associazione ODV Croce Gialla di Chiaravalle.

Ed è Michele a parlarcene, il figlio dell’uomo salvato da Daniele e da altri due volontari della Croce Gialla, il quale ci racconta in una lettera di ringraziamento inviata al Questore di Ancona, come il padre, Mario, di 70 anni, sia sopravvissuto all’alluvione che ha colpito Pianello di Ostra nella notte tra il 15 e il 16 settembre.

“Quella notte ho visto arrivare questi ragazzi con l’ambulanza e per me è stato come vedere la salvezza, una luce nel buio in quella situazione disperata, solo Dio sa consa hanno dovuto affrontare lungo la strada considerando che la nostra zona era stata colpita dall’ondata devastante dell’alluvione”. Racconta della casa del padre, che quella notte era in uno stato indescrivibile, di come “senza esitare un attimo, sono entrati dentro casa che in quel momento era pericolante, allagata, piena di fango e con il rischio che potesse cadergli tutto addosso” e che, con grande professionalità e sangue freddo sono riusciti a salvare Mario che in quel momento era intrappolato sopra il letto dal mobilio della sua camera, allagata.

L’uomo era completamente al buio, spaventato, bagnato e con una probabile ipotermia.

Daniele e gli altri due volontari, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, con difficoltà riuscivano a spostare fisicamente tutti gli ostacoli, a raggiungere l’uomo, portarlo fuori e caricarlo sull’ambulanza.

Una volta accertata la stabile condizione di salute di Mario, Daniele si prodigava per aiutare altre persone sfollate che sul posto chiedevano l’intervento dei volontari, essendo l’unico mezzo di soccorso sanitario che era riuscito a raggiungerli.

Poco dopo, considerata l’impossibilità di raggiungere l’ospedale i Senigallia, i volontari trasportavano il salvato all’ospedale di Jesi dove veniva affidato alle cure del personale sanitario.

Conclude Michele, “questi ragazzi sono stati meravigliosi e fondamentali e spero che continuino a fare soccorso perché sono bravissimi, non hanno avuto paura di nulla”, “voglio dire che sono degli “eroi”, perché per fare quello che hanno fatto loro ci vuole veramente coraggio, un gran coraggio”.

Daniele, 40 anni di Monte San Vito, ha fatto del soccorso e dell’altruismo la sua missione, e lo dimostra quotidianamente svolgendo con dedizione e impegno il suo lavoro di poliziotto, nonché prestando servizio come volontario nel tempo libero.

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