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Tennis nelle Marche, la storia

Anche i campi marchigiani sono stati teatro di sfide epiche, sia nazionali sia internazionali

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Tennis

Il tennis è uno degli sport più diffusi al mondo, in alcuni Paesi secondo solo al calcio. Anche l’Italia vanta una certa tradizione al riguardo, ma in pochi avrebbero pensato di soffermarsi sulla storia di questa disciplina in una singola regione come le Marche.

Andrea Bocchini e Roberto Senigalliesi ci sono riusciti una decina di anni fa, pubblicando proprio un libro dal titolo “Il Tennis nelle Marche – dal dopoguerra a oggi”. 279 pagine di foto e ricordi, che oggi rappresentano la più grande testimonianza mai esistita del tennis marchigiano. Diversi sono stati infatti i momenti memorabili ad Ancona e dintorni, dalla Coppa de Galea disputata ad Ascoli Piceno nel lontano 1958 ai Challengers di Recanati e San Benedetto, passando per i successi di Gianluigi Quinzi.

Spesso e volentieri, infatti, anche i campi marchigiani sono stato teatro di sfide epiche, sia nazionali sia internazionali. La prima Coppa Davis nelle Marche fu giocata nel 1972, con Italia-Olanda a San Benedetto del Tronto, ma ad essere esaltata negli annali è soprattutto la sfida con la Spagna vinta nel 1997 a Pesaro, per opera di Omar Camporese. Non tutti ricorderanno forse la Fed Cup, che negli anni ’90 ha portato a due sconfitte dolorose contro il Canada e contro gli Stati Uniti delle sorelle Williams.

Le Marche hanno ospitato molti tornei soprattutto ad Ancona, dove gli atleti azzurri sono riusciti a togliersi diverse soddisfazioni. Nel 1982 il capoluogo ha messo in scena anche un torneo indoor maschile, aggiudicato da Anders Jarryd. Quando possibile, le Marche non si sono mai sottratte al richiamo del grande tennis: nel 1979, ad esempio, fu utilizzato addirittura il campo di calcio di San Benedetto del Tronto per dar vita alla sfida tra John McEnroe, Peter Fleming, Ilie Nastase e Corrado Barazzutti. Insomma, l’attenzione nei confronti di questo sport è sempre stata evidente, anche se è stata limata dall’introduzione del circuito ATP.

Dagli anni ’90 in avanti le Marche si sono occupate perlopiù di competizioni minori o giovanili, come la Summer Cup femminile di Fano e l’European Junior Masters di Jesi. Molti dei tennisti che risultano popolari ancora oggi si sono formati anche sui terreni marchigiani: Roberta Vinci, Flavia Pennetta, Goran Ivanisevic, Fabio Fognini. A San Benedetto e a Recanati vengono organizzati ancora dei Challengers di interesse internazionale. Raramente i tennisti marchigiani riescono a tenere alto il nome della loro regione, ma quando ci riescono lo fanno alla grande: si pensi agli Australian Open del 2021, quando da Macerata, Ancona e Ascoli Piceno sono partiti rispettivamente Camila Giorgi, Elisabetta Cocciaretto e Stefano Travaglia.

Insomma, il tennis mondiale non può certo ignorare le Marche. Anzi, quando si parla di pronostici sul tennis internazionale, proprio il nome di Camila Giorgi è uno dei più ricorrenti: si tratta pur sempre della sola tennista azzurra a vantare una percentuale di vittorie superiore al 60%, sia sull’erba sia sul cemento. Nell’attesa che uno dei big già affermati possa ottenere qualche risultato prestigioso negli Slam, comunque, le Marche continuano a coltivare nuovi talenti. Chissà che in futuro non debba essere scritto un nuovo libro al riguardo…

Redazione Valmisa
Pubblicato Mercoledì 31 agosto, 2022 
alle ore 16:41
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