Arcevia, inaugurata la mostra fotografica di Giuseppe Chiucchiù
"Cina: i minatori della Provincia di Guizhou" resterà aperta al pubblico fino al 24 settembre
Successo per l’inaugurazione presso l’Atelierphos di Castiglioni di Arcevia della Mostra fotografica del noto giornalista e fotoreporter Giuseppe Chiucchiù “Cina: i minatori della Provincia di Guizhou“.
Diverse le Autorità presenti: il Sindaco di Arcevia Dario Perticaroli, l’ex Onorevole Marisa Abbondanzieri, l’ex Sindaco ed ex Presidente del Co.Ge.S.Co. Nazzareno Badiali, la professoressa Nadia Mariotti ed il giornalista Raoul Mancinelli.
Nel corso del suo intervento il Sindaco dì Arcevia ha messo in risalto l’importanza culturale e sociale che la Mostra di Chiucchiù ha per Castiglioni e che certamente sarà meta di molti visitatori anche stranieri che con l’occasione potranno ammirare le sue bellezze storiche ed artistiche. Inoltre ha informato che Arcevia è stata ammessa tra i “Borghi più belli d’Italia” e il 14 luglio le verrà consegnata in una cerimonia ufficiale che si svolgerà ad Arcevia la bandiera dei borghi più belli sia col centro urbano che con tutte le frazioni che sono a loro volta molto belle: Castiglioni, Piticchio, Loretello, Palazzo ecc.
Sempre durante l’inaugurazione la professoressa Nadia Mariotti, che è una delle animatrici delle attività di Castiglioni, ha proposto che Castiglioni, proprio grazie alla presenza di Chiucchiù, possa anche diventare un centro sperimentale di fotografia artistica, con appuntamenti e attività da progettare.
Giuseppe ha sapientemente intrattenuto i molti visitatori illustrando loro le foto esposte con dovizia di dati sul come era riuscito a realizzarle in un ambiente certamente non facile come i profondi meandri della miniera cinese della provincia di Guizhou. La mostra fotografica tratta da un raro réportage realizzato oltre venti anni fa in Cina, nella provincia del Guizhou, da Giuseppe Chiucchiù che raccoglie una sequenza di straordinari scatti eseguiti in un piccolo e remoto villaggio del distretto di Pingba, all’interno di una miniera di carbone gestita dagli abitanti con metodi arcaici. Si tratta di fotografie scattate in condizioni estreme, nelle viscere della terra, in cunicoli bassi e bui: un materiale che per la sua peculiarità rappresenta una sorta di documento storico. Quella miniera forse oggi non esiste più, e quelle colte da Giuseppe Chiucchiù sono state probabilmente le ultime fotografie che ci restituiscono un tempo e un contesto ambientale pressoché scomparsi in una Cina che conservava all’epoca, in quelle località periferiche nelle quali era rarissimo imbattersi in visitatori europei, le tracce visibili del suo passato.
Le foto raccolte nella mostra sono foto che Giuseppe aveva realizzato e “salvato” con tremore, dopo un avventuroso viaggio condotto in parte in corriera o su mezzi di fortuna; foto che dopo il suo rientro in Europa avevano trovato spazio su importanti testate giornalistiche italiane e tedesche. Certamente è emblematico e significativo il fatto che la mostra si tenga in concomitanza con le iniziative che a corta distanza dalla stessa Castiglioni, ovvero tra Sassoferrato e Cabernardi, ricordano il 70mo anniversario (1952-2022) dell’occupazione della miniera di Cabernardi. Mondi e accadimenti lontani nel tempo e nello spazio, che richiamano situazioni assai diverse ma hanno un denominatore comune: il complesso rapporto fra l’uomo e la terra, dalle cui viscere vengono tratte risorse preziose a prezzo di lavoro, sacrificio e rischio.
L’ingresso alla Mostra, che resterà aperta fino al 24 settembre, è libero. Possibili anche visite guidate in italiano, inglese e tedesco, previa prenotazione giuseppe@chiucchiu.it. Alle visite guidate, anch’esse gratuite, sarà presente l’autore.
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