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Custodia cautelare per 4 dei coinvolti in indagini strage Lanterna Azzurra di Corinaldo

Responsabili di possesso illegale di armi, ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violenza privata

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Carabinieri

Nella mattinata di lunedì 18 ottobre i Carabinieri dei Nuclei Investigativi dei Comandi Provinciali di Modena e Ancona hanno provveduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. di Bologna.

Destinatarie dell’ordinanza, quattro persone ritenute responsabili, a vario titolo, di lesioni personali, detenzione abusiva di armi e munizioni, ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violenza privata, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 c.p. per reati connessi ad attività mafiose.

Per 3 dei soggetti coinvolti il GIP ha stabilito il carcere, mentre il quarto uomo sconterà la pena agli arresti domiciliari.

Il provvedimento deriva da una serie d’indagini intraprese a seguito dei fatti avvenuti la notte dell’8 dicembre 2018 presso la discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, nella quale persero la vita 6 persone.

Alcuni elementi emersi hanno portato il Nucleo Investigativo di Ancona ad indagare sulla possibilità che dei soggetti legati appunto alla vicenda di Corinaldo, fossero anche detentori illegalmente di armi. Tra i soggetti individuati, residenti a Castelfranco Emilia (MO) e in altre località del modenese, rientra anche il figlio di un reggente del Clan dei Casalesi per la provincia di Modena.

E’ poi emerso anche che il giovane in questione aveva preso parte ad una violenta rissa, durante la quale aveva pestato un suo coetaneo, procurandogli delle lesioni. Successivamente il soggetto avrebbe anche ordinato ad alcuni uomini, collaboratori del clan (ovvero gli altri coinvolti nel provvedimento cautelare) di procurargli un’arma e di “catturare” nuovamente la vittima del pestaggio per risolvere definitivamente la questione.

I soggetti coinvolti nella vicenda, sono anche stati perquisiti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Modena, i quali hanno in seguito arrestato un operaio 50enne di origini campane ma da tempo stabile nel modenese, trovato in possesso di 230 g. di cocaina e due pistole rubate, con relative munizioni.

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