Venerdì 24 settembre Gabriella Greison al Teatro Goldoni di Corinaldo
"Sei donne che hanno cambiato il mondo": storia di pioniere che hanno operato negli anni cruciali e ruggenti del Novecento
Gabriella Greison con “Sei donne che hanno cambiato il mondo” è ospite del Teatro Goldoni di Corinaldo venerdì 24 settembre.
Il recital della fisica, scrittrice e performer, fra le divulgatrici scientifiche più note e apprezzate, realizzato su iniziativa di Comune e AMAT con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Marche, anticipa il cartellone teatrale cittadino invernale ed è, allo stesso tempo, un primo frammento della rassegna regionale dell’AMAT Platea delle Marche-Scena d’Autunno ed evento inaugurale del Centro Studi Internazionale “Santa Maria Goretti” nato a Corinaldo per favorire l’approfondimento dei ruoli della donna nella società e nella storia.
Marie Curie, Lise Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr e Mileva Maric – le sei eroine raccontate dalla Greison nello spettacolo, tratto dal suo libro omonimo pubblicato nel 2017 da Bollati Boringhieri – sono state delle pioniere e hanno operato negli anni cruciali e ruggenti del Novecento, che sono stati anni di guerre terribili, ma anche di avanzamenti scientifici epocali. C’è la chimica polacca che non poteva frequentare l’università, la fisica ebrea che era odiata dai nazisti, la matematica tedesca che nessuno amava, la cristallografa inglese alla quale scipparono le scoperte, la diva hollywoodiana che fu anche ingegnere militare e la teorica serba che fu messa in ombra dal marito.
“Non sono certo le sole donne della scienza – dice l’autrice -, ma sono quelle che forse hanno aperto la strada alle altre, con la loro volontà, la loro abilità, il talento e la protervia, in un mondo apertamente ostile, fatto di soli uomini. Sono quelle che hanno dato alla scienza e a tutti noi i risultati eclatanti delle loro ricerche e insieme la consapevolezza che era possibile – era necessario – dare accesso alle donne all’impresa scientifica
Non averlo fatto per così tanto tempo è un delitto che è stato pagato a caro prezzo dalla società umana. Sono sei storie magnifiche. Non sempre sono storie allegre e non sempre sono a lieto fine, perché sono racconti veri, di successi e di fallimenti. Ma è grazie a queste icone della scienza novecentesca e al loro esempio che abbiamo avuto poi altre donne, che hanno fatto un po’ meno fatica a farsi largo e ci hanno regalato i frutti del loro sapere e della loro immaginazione. Dietro di loro sempre più donne si appassionano alla scienza, e un domani, in numero sempre maggiore, saranno libere di regalarci il frutto delle loro brillanti intelligenze“.
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