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Vaccinazioni a Castelleone di Suasa, alcune precisazioni

Interviene il dottor Stefano Ripanti

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Stefano Ripanti
In risposta alle polemiche sollevate dal Gruppo Consiliare di Centro Sinistra “Per Castelleone di Suasa”, del comune di Castelleone di Suasa, relativamente al centro vaccinale allestito in poco più di ventiquattro ore, dunque in estrema emergenza, per non sprecare 196 dosi di vaccino Pfizer, sento il dovere di precisare alcuni passaggi che ritengo fondamentali per la trasparenza del lavoro effettuato che andrebbe elogiato e non strumentalizzato per dare adito a polemiche sterili e dannose in questo particolare momento estremamente delicato ed emergenziale.
 

Vorrei mettere in evidenza il grande impegno di tutto lo staff dell’équipe medici “Collina” che ormai da mesi effettuano costantemente un lavoro ininterrotto di vaccinazione sul territorio, collaborando attivamente anche con il gruppo équipe medici “Monte”.
 
Vorrei inoltre manifestare grande rammarico per il messaggio fatto passare senza i dovuti riscontri informativi da parte di coloro che hanno ritenuto opportuno strumentalizzare una operazione, sicuramente migliorabile, ma gestita in una situazione di totale emergenza con a disposizione pochissime ore per metterla in atto. Cosa che, con la preziosa collaborazione dell’amministrazione comunale del comune di Castelleone di Suasa, è stata possibile riuscendo nell’intento di non sprecare nessuna dose rimanente del vaccino in scadenza.
 
Questa la cronologia dei fatti:
Alle ore 13:40 di lunedì 12 Aprile sono stato contattato dalla farmacia dell’ospedale di Senigallia che mi ha informato della disponibilità di 196 dosi di vaccino Pfizer in scadenza alle ore 24 del giorno dopo, martedì 13 aprile. Considerando la tempistica per la somministrazione avevo pochissime ore per allestire un punto vaccinale sul territorio e somministrare le dosi nella mattinata e nel pomeriggio del giorno successivo martedì 13 aprile. Sono iniziate così, praticamente subito, le operazioni di allestimento del palazzetto dello sport di Castelleone di Suasa per farlo divenire un centro vaccinale. Lo scopo era quello di sfruttare 196 dosi avanzate di siero prima che divenissero inutilizzabili. L’amministrazione comunale si è messa a disposizione dell’équipe di medici “Collina” per organizzare il nuovo centro vaccinale: nella serata sono iniziate le operazioni, poi concluse nella mattinata di martedì 13 grazie anche ai volontari della protezione civile.
 
All’iniziativa hanno aderito 15 su 22 medici dell’équipe. Ci siamo concentrati sui soggetti fragili, quelli cioè con patologie come può essere il diabete o un’insufficienza renale, e sui cosiddetti caregiver, e quindi i familiari, assistenti o badanti che prestano cure e attenzione a questi individui deboli o fragili. Noi medici sappiamo quali nostri assistiti hanno patologie o da chi sono seguiti, le varie situazioni familiari, quindi ci siamo occupati di vaccinare circa 120 persone all’interno del palazzetto di Castelleone di Suasa in meno di tre ore, residenti nei comuni della vallata.
 
Altre 48 dosi sono servite per alcune persone che sono state vaccinate ad Arcevia, nella rsa, mentre una trentina di dosi sono servite per vaccinare a domicilio altri soggetti residenti a Barbara, Trecastelli, Ostra, Ostra Vetere.
Uno sforzo collettivo che ha visto impegnati molto intensamente, per un giorno intero, medici, personale ausiliario e volontari, ripagati però dalle critiche che l’opposizione consiliare di Castelleone di Suasa ha sollevato.
 
Non capisco come si possa anche solo insinuare che ci fossero persone vaccinate senza averne diritto, soprattutto se non si conosce come siano andate le cose, né si sia fatta una telefonata per verificare la situazione. Abbiamo corso e fatto il possibile per non sprecare le dosi, facendo un servizio di valore e utilità per la popolazione creando un centro vaccinale in poche ore. Invece di fare polemiche e strumentalizzazioni politiche, si dovrebbe lavorare insieme o quanto meno ci si dovrebbe informare prima di sparare. Nessuno si è avvantaggiato. Dire che i medici non sono stati avvertiti è un’eresia, ma se qualcuno è rimasto fuori è successo non volutamente e solo per il poco tempo avuto per organizzare il servizio, dato che le dosi rischiavano di scadere e di dover essere buttate.
 
Si può sempre migliorare e nelle prossime occasioni lo faremo, ma polemizzare senza informarsi è vergognoso. Sono sicuro inoltre di aver agito nel pieno rispetto delle regole dettate dal piano di emergenza vaccinale rivolto a non sprecare nessuna dose disponibile di vaccino.
 
                                                                                                         Dottor Stefano Ripanti
                                                                                           Responsabile dell’équipe medici “Collina”
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