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Sindaco e maggioranza di Ostra Vetere: “Il lupo perde il pelo ma non il vizio”

Dimissioni consiglieri Autonomia: "Volevano governare il territorio e va a finire che non riescono a esprimere neanche tre consiglieri"

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Comune di Ostra Vetere

Solo tre settimane fa gli amici di Autonomia erano in piena attività politica.

Avevano definito il Consiglio Comunale del 31 luglio scorso come “uno spettacolo indegno e indecoroso di una maggioranza e di un’Amministrazione allo sbando, incompetente e priva di dignità politica” e i componenti della maggioranza come “pasticcioni, superficiali, inconcludenti, privi di conoscenze amministrative e istituzionali”.

In un comunicato stampa dopo il Consiglio del 25 giugno scorso avevano addirittura scritto che “il Comune è arrivato ad un passo dalla chiusura di fatto e i suoi amministratori […] si dimettano per il bene di Ostra Vetere.” Una minoranza combattiva e interessata alle sorti della nostra comunità, dunque, o almeno così sembrava.

Sembrava, sì, perché il teatrino è finito pochi giorni fa. Il giorno 13 agosto, in pieno solleone estivo, è arrivata al protocollo del Comune di Ostra Vetere la lettera di dimissioni del capogruppo di Autonomia. Un fulmine a ciel sereno, ma nulla di nuovo a queste latitudini: l’interesse per Ostra Vetere svanisce di colpo quando c’è la possibilità di concorrere per palcoscenici più prestigiosi. Un copione visto e rivisto, quando si prova a vivere di politica e si spera di trovare qualcosa di meglio. La speranza almeno è che questa recita sia l’ultima: Ostra Vetere non merita di essere la ruota di scorta di nessuno, tanto meno di un ex amministratore che ha portato il Comune al commissariamento.

Il 17 agosto la trama si è arricchita di un nuovo colpo di scena: un altro consigliere di Autonomia, fedele scudiero del capogruppo, ha comunicato anch’egli le proprie immediate ed irrevocabili dimissioni. Quindi, solo tre settimane fa volevano che si dimettessero gli Amministratori e invece si sono dimessi loro! Imbarazzante!

Non che il Consiglio Comunale perda poi molto in termini di contributi. Infatti, la percentuale di assenza del capogruppo alle sedute consiliari si attesta al 56% mentre quella dell’altro consigliere dimissionario al 50% (tra l’altro quasi sempre le assenze sono coincise). Non si ricordano proposte degne di nota, né in termini di delibere né durante il difficilissimo periodo del lockdown, ma solo polemiche preconfezionate per la solita claque di aficionados sui social, peraltro ormai ridotta al lumicino.

Ma non è finita qui perché la vicenda ha assunto toni sempre più farseschi: per la surroga dei due consiglieri dimissionari hanno rifiutato ben quattro candidati non eletti. Insomma, volevano governare il nostro territorio e va a finire che non riescono ad esprimere nemmeno tre consiglieri di minoranza! Quando si dice la serietà, il senso di responsabilità e l’interesse per il bene comune!

L’amore per Ostra Vetere, dunque, tanto sbandierato durante la campagna elettorale di due anni fa, al momento è in pausa. Ricomparirà magicamente soltanto prima delle prossime elezioni amministrative, quando l’unico argomento a cui appigliarsi sarà quello dell’alternanza.

Insomma, finalmente è chiara a tutti la ricetta degli amici di Autonomia: perenne campagna elettorale infarcita di slogan populisti e promesse irrealizzabili. Se si vince, bene. Quando si perde, ci si dimette o si rifiuta l’incarico. Tanto poi la gente si dimentica. Forse. O almeno sperano!

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