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Hanno causato strage di Corinaldo con spray al peperoncino per rubare monili: arrestati

Manette a banda di ventenni per associazione a delinquere e omicidio preterintenzionale e a 65enne gestore di compro-oro

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Marche Notizie - Marchenotizie.info
Morti e feriti alla Lanterna Azzurra di Corinaldo: gli interventi di soccorso

Sono entrati in azione nella tarda serata di venerdì 2 agosto, a San Prospero (MO), Castelnuovo Rangone (MO), Castelfranco Emilia (MO), San Cesario sul Panaro (MO), Sestri Levante (GE), Cervia (RA), i Carabinieri del Comando Provinciale di Ancona, in collaborazione, nella fase esecutiva, con quelli di Modena, Genova e Ravenna.

I militari hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Ancona, dr. Carlo Cimini, nei confronti di 7 individui, domiciliati nella provincia di Modena, ritenuti responsabili del reato di “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine”, e per sei di loro anche di “omicidio preterintenzionale”, “lesioni personali” e singoli episodi di “rapine e furti con strappo”.

Le indagini, avviate a seguito dei gravi eventi che si sono verificati all’interno della discoteca “Lanterna Azzurra Clubbing” di Corinaldo, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, in cui trovarono la morte sei persone ed altre 200 circa rimasero ferite, sono state condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Ancona sotto la direzione della locale Procura della Repubblica e coordinata dal Procuratore della Repubblica dr.ssa Monica Garulli e dai Sostituti Procuratori dr. Paolo Gubinelli e dr. Valentina Bavai Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona.

Le attività di indagine hanno consentito di individuare gli appartenenti ad una vera e propria banda criminale dedita a furti e rapine all’interno di locali da ballo.

In particolare, nel corso delle indagini, sono stati raccolti elementi a carico di 6 giovani (B.A., 19enne nato a Modena e residente a San Prospero, M.A., 22enne, nato a Tunisi e residente a Castelnuovo Rangone, A.C., 20enne nato a Modena e residente a Bomporto, U.D.P., 19enne nato ad Aversa e residente a San Prospero, S.H., 21enne nato in Marocco e residente a Bomporto, R.M., 19enne, nato a Modena e residente a San Cesario sul Panaro) i quali, insieme ad un altro diciannovenne, deceduto nel corso dell’indagine a seguito di un incidente stradale, la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 erano presenti all’interno della “Lanterna Azzurra Clubbing” di Corinaldo dove si sono resi responsabili di rapine ai danni di cinque giovani avventori del locale e di un furto con strappo di collane in oro.

Gli indagati, per agevolare le loro azioni predatorie, hanno utilizzato spray al peperoncino, spruzzato in concomitanza con l’annuncio dell’arrivo del trapper “Sfera Ebbasta” e con l’emissione dei fumi coreografici.

Vista dall'esterno della discoteca Lanterna Azzurra dopo la tragedia di sabato 8 dicembreLa diffusione nell’aria di tale sostanza urticante ha generato la fuga incontrollata degli avventori dal locale: fuga dalla quale ha avuto origine, anche a causa delle carenze strutturali e dell’inadeguatezza dei presidi di sicurezza (aspetti in relazione ai quali, informano i Carabinieri del Comando Provinciale di Ancona, si procede separatamente nel procedimento penale 6418/18 R.G.N.R.), la rovinosa caduta e l’ammassamento le une sulle altre di numerose persone, che tentavano di raggiungere l’esterno del locale, ma sono precitate dalla rampa di uscita della Lanterna Azzurra di Corinaldo dopo il tragico cedimento della balaustra.

Nella circostanza com’è noto, hanno perso la vita cinque minori: Asia Nasoni, Emma Fabini, Benedetta Vitali, Daniele Pongetti, Matti Orlandi, e una mamma 39enne, Eleonora Girolimini: uccisi per afsissia e per la compressione toracica patita proprio a causa dell’ammassamento dei copri cadutigli addosso.

Altre 197 persone sono rimaste ferite e, tra queste, sette sono state trasportate in ospedale in gravi condizioni, dove sono state ricoverate in prognosi riservata. Altri feriti hanno ricevuto cure dai pronti soccorso per altre tipologie di traumi contusivi, stati di intossicazione e irritazione delle mucose per inalazione di sostanza irritanti (accusati anche a giorni di distanza), nonché stati di ansia, stress emotivo, paure e attacchi di panico.

Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno consentito ai Carabinieri di ricostruire l’intera vicenda.

Discoteca Lanterna Azzurra a CorinaldoRilevanti le indagini scientifiche condotte dal Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Roma, le quali, oltre ad accertare la presenza all’interno della discoteca delle due principali componenti degli estratti di peperoncino ovvero la Capsaicina e la Diidrocapsaicina presenti come estratto oleoso (Oleoresin capsicum) ed entrambi responsabili dell’azione irritante sugli occhi e sulle mucose, hanno consentito di ottenere sulla bomboletta sequestrata e rinvenuta proprio in prossimità dell’uscita di sicurezza n. 3 un profilo genetico maschile che combacia con quello di uno degli arrestati.

Durante le fasi di indagine è stata accertata l’operatività di una vera e propria associazione criminale composta dai giovani presenti a Corinaldo ed ora arrestati, i quali hanno partecipato a decine di eventi musicali organizzati presso varie discoteche del centro – nord Italia, privilegiando quelli che prevedevano l’esibizione di artisti di musica “trap” e, di conseguenza, una maggiore affluenza di pubblico giovanile.

In occasione di questo tipo di eventi gli indagati, anche insieme ad altri soggetti, hanno compiuto vere e proprie “razzie” di monili in oro indossati dagli avventori, ricorrendo all’uso dello spray al peperoncino sia per evitare di essere scoperti sia per strappare le collane con maggiore facilità.

Nel corso delle indagini è stato accertato che la banda aveva a disposizione anche un taser: la cosiddetta pistola elettrica.

La refurtiva veniva di volta in volta consegnata ad un “compro-oro” di Castelfranco Emilia (MO) il cui titolare, A.B., 65enne, anch’egli agli arresti, settimo uomo a finire in manette il 2 agosto, contattato dopo i furti, garantiva una rapida monetizzazione dei monili rubati. I proventi illeciti, che mediamente potevano aggirarsi intorno ai 15.000 Euro al mese all’incirca per un totale di 500 grammi di oro al mese, venivano poi suddivisi in parti uguali tra i vari sodali.

Durante le azioni criminali, gli indagati hanno sempre agito in gruppo e con un “modus operandi” consolidato.

In particolare: alcuni avevano il compito di distrarre la vittima mentre ballava, mediante spintonamenti; altri provvedevano in maniera fulminea a “strappare” le collane e, in alcuni casi, anche bracciali e/o orologi, approfittando della momentanea distrazione causata dai complici; altri ancora si occupavano di occultare la refurtiva immediatamente dopo l’azione delittuosa, che spesso veniva nascosta in bocca, nelle scarpe, nelle parti intime o all’esterno del locale.

Le indagini condotte dai militari hanno permesso di accertare nei confronti dei membri dell’organizzazione la responsabilità dei seguenti ulteriori episodi criminosi:
un furto con strappo commesso nella notte tra il 9 e 10 marzo 2019 presso la discoteca “Dorian Grey” di Verona;
un furto commesso nella serata del 30 marzo 2019 all’interno dell’area di servizio “Esino Ovest” di Chiaravalle (autostrada A/14);
due furti con strappo commessi nella notte tra il 30 e 31 marzo 2019 presso la discoteca “Mia Clubbing” di Porto Recanati (MC);
5 furti con strappo commessi nella notte tra il 4 e 5 maggio 2019 presso la discoteca “Made Club” di Como e “K-Klass” di Tavernerio (CO). La refurtiva, 5 catenine d’oro, sono state recuperate dai Carabinieri del posto durante un mirato controllo alla circolazione stradale dopo essere state lanciate dall’auto in movimento;
due furti con strappo commessi nel tardo pomeriggio del 2 giugno 2019 presso la discoteca “Parco Europa” di Padova.

Sono in corso ulteriori indagini per altri numerosi episodi in relazione ai quali è stata accertata, all’interno delle discoteche, la presenza degli indagati e la commissione di furti con strappo. I locali d’interesse sono ubicati nelle seguenti Regioni: Abruzzo (Alba Adriatica); Emilia Romagna (Bologna, Ravenna, Forlì, Rimini, Modena, San Pietro in Casale, Cesena, Rottofreno, Parma, Colorno, Gattattico, Cattolica, Sassuolo, Bastiglia e Painoro); Lazio (Roma); Lombardia (Brescia, Bergamo, Cossato, Corte Franca, Coccaglio, Crema, Mantova, Sermide, Carate Brianza, Milano, Orio al Serio, Ghedi, Garlasco, Osio Sopra, Sesto San Giovanni, Sommo e Brusnengo); Marche (Porto Recanati, Civitanova Marche, Senigallia e Fabriano); Toscana (Lucca, Campi Bisenzio, Follonica, Viareggio, Certaldo e Firenze); Trentino Alto Adige (Trento); Umbria (Città di Castello e Perugia); Veneto (Bassano del Grappa, Roncade, Vicenza, Arquà Polesine, Castagnaro, Caldogno, Verona, Callara, San Bonifacio, Spersiano, Cavaion Veronese e Padova); Francia (Chessy, presso parco divertimenti “Disneyland”).

Gli arrestati inoltre, in occasione dei viaggi effettuati per raggiungere le discoteche e per ritornare a casa dopo le serate musicali, hanno commesso dei furti anche all’interno di esercizi pubblici nelle aree di servizio autostradali, così come di mancati pagamenti ai danni strutture ricettive e ristoranti in cui alloggiavano e mangiavano, oppure di autonoleggi e tassisti, quando si sono avvalsi di questi ultimi servizi in alternativa alle loro autovetture.

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