Castelleone di Suasa, da lunedì 1 luglio riprendono gli scavi archeologici
L'attività dovrebbe concentrarsi nei pressi del casolare cinquecentesco chiamato "Tappatino"
Lunedì, 1 luglio, prenderà avvio la tradizionale campagna di scavo dell’Università di Bologna presso la città romana di Suasa. Nel 2018 si è concentrata nell’area prospiciente l’edificio denominato informalmente il “Tappatino”. Si tratta di un casolare risalente al Cinquecento, fatto erigere da Ottaviano Volpelli, emissario dei Principi Ruspoli, proprietari dei terreni della zona.
L’idea, vagheggiata da anni, che il casolare fosse stato fatto costruire sui resti del foro della città ha trovato conferma durante le indagini, che hanno portato in luce una struttura su alto podio, realizzato in conglomerato con paramento in laterizi e conci di calcare, che si raccordava con l’antico piano di campagna per mezzo di una gradinata, ancora conservata. L’edificio, presumibilmente un tempo rivestito in marmo, potrebbe risalire alla prima epoca imperiale – la medesima tecnica costruttiva è riscontrabile nel vicino anfiteatro – e come prima ipotesi, potrebbe essere identificata come Tempio di Giove.
Infatti, secondo Vincenzo Maria Cimarelli, storico e frate domenicano, alla sua epoca erano visibili vari resti della città romana di Suasa, fra cui il teatro e il tempio di Giove, da cui doveva provenire anche una statua.
La nuova campagna di scavo permetterà di gettare più luce sulla fondatezza di questa ipotesi.
Da: Consorzio città romana di Suasa
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