Il camminare permette alla mente di vagare tra vari argomenti e a vederli sotto una luce diversa. Questo pomeriggio il mio girovagare mi ha condotta ad un pensiero che vorrei condividere: gli “ex”.

Il comune di Trecastelli si contraddistingue per numerosi “ex”.

In effetti siamo partiti cinque anni fa da tre ormai ex comuni che si sono fusi e sono diventati appunto Trecastelli. Un paio d’anni fa gli ormai ex comuni nonché ex paesi sono diventati addirittura una città, che è quindi a sua volta un ex paese.

E oggi a poco meno di due mesi dalla tornata elettorale, che cosa meglio di alcuni “ex” come candidati a primi cittadini di Trecastelli? In effetti per le vie della “città” da qualche settimana si sono iniziati a riformare i classici (fortunatamente non ancora ex) capannelli di persone che parlano delle prossime elezioni.

E stranamente, per il nostro ex paese che ora è una città, ecco emergere tre nomi e cosa bizzarra sono tutti e tre degli ex: ex sindaci, ex assessori ed ex vicesindaci insomma tutte ex facce nuove.

In pole position troviamo probabilmente un assessore dell’attuale maggioranza che sta per diventare un ex assessore e che si presenterà in continuità con l’attuale amministrazione, i cui risultati, a mio parere, sono piuttosto deludenti, soprattutto in rapporto alle grandi aspettative che aveva suscitato la fusione, insomma premesse che sono diventate ex promesse.
E’ recente la notizia della candidatura di un ex vicesindaco e un ex sindaco che tornano così alla ribalta.

Un ex vicesindaco e un ex sindaco che fino a ieri hanno condiviso gli stessi ideali e gli stessi fini dell’attuale maggioranza, ma che, da qualche giorno pare siano diventati ex compagni.

Con tutto il rispetto per le persone le cui visioni possono cambiare nel tempo, mi chiedo se, come alternativa all’attuale amministrazione, può essere credibile una figura che è stata membro della stessa giunta dell’attuale sindaco con l’incarico addirittura di suo vice.

Attendiamo tutti di vedere i programmi, di conoscere più approfonditamente le idee che stanno alla base di queste candidature, per poi valutare con maggiore cognizione di causa. Tuttavia le idee non si realizzano da sole, ma camminano sulle gambe di persone in carne ed ossa, persone che hanno una storia, una identità che è difficile mettere tra parentesi.
Questi tre “condottieri” provengono difatti tutti dalla stessa area politica: Pd o ex Pd, come tendono a precisare due di questi.

Inoltre: non sarebbe stato più proficuo, per persone con una più o meno lunga esperienza amministrativa alle spalle, con ruoli di vertice, mettere la loro esperienza al servizio di persone nuove, in modo tale da portare nuovi spunti nello scenario politico locale?

Se la politica è confronto democratico tra visioni e programmi diversi, al fine di scegliere la strategia migliore per un territorio, allora mi chiedo: a Trecastelli, dove è finita la politica, nel senso più nobile del termine? Come mai due candidati sindaci provenienti dalla stessa area politica, che fino a cinque anni fa, insieme, hanno traghettato i loro comuni verso la fusione, non sono riusciti a trovare una sintesi e formulare un’unica lista? Diversità di ideali (ora) o semplicemente un volere a tutti i costi indossare una fascia?
Più che la politica degli ex a questo punto si tratta di una ex politica.
Al lungo elenco di ex ci aggiungerei anche un mio ormai ex sogno di volere qualcosa di diverso per Trecastelli.

Quindi miei cari concittadini dobbiamo rassegnarci a votare queste ex novità sperando che tra cinque anni non ci ritroviamo con anche una ex città.

Da

Elena Morbidelli