9 giugno 1944: la sezione Anpi di Trecastelli ricorda Giuseppe Grossi
A 74 anni dall'uccisione del partigiano e antifascista, si vuole recuperare una storia che rischia di scomparire
C’è un fatto a Trecastelli legato alla stagione storica della Resistenza che ha rischiato di essere completamente dimenticato. Un fatto che risale al 9 giugno 1944.
Una camionetta della Guardia Nazionale proveniente da Jesi arriva nella piazza principale di Ripe, scendono almeno 6 militi fascisti che circondano la casa di Giuseppe Grossi, antifascista e partigiano. È l’alba, il paese intero ancora dorme. C’è silenzio. I fascisti chiamano Giuseppe a gran voce, più volte. In casa ci sono anche la moglie e uno dei figli che, a quelle urla, si nascondono terrorizzati. Giuseppe tenta una fuga dal lucernaio del tetto. La sua casa è a ridosso del palazzo comunale, a fianco delle scale che ancora oggi conducono al municipio. Proprio su queste scale lo aspetta un uomo che, vedendolo uscire, gli spara due colpi in viso, uccidendolo sul colpo.
La meticolosa conoscenza del territorio e della casa di Grossi, tanto da sapere da dove sarebbe scappato, fa pensare ad una partecipazione di persone del posto. Giuseppe Grossi era un falegname; apparteneva ad una famiglia di onesti lavoratori, piuttosto discreta e riservata. Secondo le testimonianze raccolte era un partigiano che per mesi ha combattuto in Arcevia. Vinnico Silvestroni e Primo Bramucci sono due suoi cari amici e compagni di lotta.
I primi di maggio Giuseppe riesce a sfuggire alla strage del Monte Sant’Angelo poi però arriva questa aggressione. Quel giorno qualcuno raccoglie il suo corpo esanime dal tetto e lo depone in una cassa. Questo evento desta molto scalpore, sconvolge la vita del piccolo paese di Ripe. Vari testimoni raccontano ancora oggi i dettagli di quella terribile giornata. E poi finita la guerra, tutto questo viene subito dimenticato. Niente di ufficiale viene scritto o detto per decenni.
A 74 anni da quella data si è costituita a Trecastelli la nuova sezione Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) anche con lo scopo di recuperare il ricordo di questo uomo e di tutti quegli uomini e donne che hanno lottato per la libertà. La nuova sezione vuole infatti evitare che il suo nome possa rischiare nuovamente di scomparire nelle pieghe del tempo. Lo vuole ricordare senza retorica, con la stessa semplicità e contegno con cui la sua famiglia ha custodito per anni il dolore di quella perdita. E lo vuole fare oggi giorno della sua morte con queste semplici parole.
Da sezione Anpi di Trecastelli
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