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“Unione dei comuni? Manovra politica: chiediamo l’annullamento delle delibere”

“Vi sono delle regole a cui i sindaci aderenti non si sono attenuti"

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Opposizioni consiliari contro Le Terre della Marca Senone

Dopo l’Unione dei comuni e la nascita di “Le Terre della Marca Senone” a riunirsi stavolta sono state le minoranze consiliari dei paesi aderenti per ribadire tutta la loro perplessità su quella che è stata definita, durante un incontro svoltosi nella mattinata del 23 febbraio “Una manovra politica non priva di violazioni al Testo unico degli enti locali” arrivando a chiedere l’annullamento delle delibere. Al dibattito hanno preso parte rappresentanti delle minoranze di Trecastelli, Ostra Vetere, Ostra, Corinaldo e Senigallia.

Ad aprire le danze in merito ai dubbi sulla neonata unione è stato Nicola Peverelli, consigliere comunale di Trecastelli nella lista di minoranza Trecastelli ai Cittadini: “Un’operazione in cui mancano i dati che confermino l’effettivo risparmio per i cittadini: si tratta di un ente locale privo di specifiche funzioni e soprattutto senza la copertura finanziaria prevista dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.

Altra nota dolente ribadita da tutti i rappresentanti politici è stata la ‘mancanza di trasparenza’, “Un’unione calata dall’alto, a giochi fatti, senza partecipazione” ha spiegato Massimo Olivetti, ex sindaco e capogruppo della lista Progetto Ostra – “Noi vogliamo che questo incontro sia il primo passo nel percorso che le opposizioni e minoranze consiliari dei sette comuni aderenti per portare ai cittadini le informazioni e i dati che fino ad ora latitano: c’è molta confusione, anche tra gli stessi sindaci aderenti. Chi detterà le regole al suo interno? Vogliamo che sia un ente democratico, che possa migliorare i servizi e far risparmiare i cittadini anche dei comuni dell’interno e non solo Senigallia”.

Tanti i dubbi manifestati anche da Giuseppina Codias, consigliere di Ostra Vetere: “Da una parte Senigallia , ente capofila, dall’altro i comuni della vallata: viene difficile pensare come una realtà come quella senigalliese posso mettersi al servizio anche dei comuni più piccoli dell’interno; penso ad esempio alle risorse della Polizia municipale: è plausibile che d’estate, visto il flusso turistico che si riversa su Senigallia le risorse vengano spostate sulla costa a discapito delle altre realtà.”

A chiudere l’incontro è stato l’intervento del consigliere di minoranza di Senigallia Bene Comune, Giorgio Sartini che ha voluto porre l’accento sulle regole del Tuel che sono state ignorate: “Vi sono delle regole a cui i sindaci aderenti non si sono attenuti. L’art. 32 del d.lgs 267/2000 dice espressamente che “il presidente è scelto tra i sindaci dei comuni associati” quindi non deve essere per forza Mangialardi; che “la giunta è scelta tra i componenti dell’esecutivo dei comuni associati” e non tra i sindaci. Con lo statuto approvato su cui non hanno accettato emendamenti noi siamo praticamente fuori da ogni previsione del Tuel ed è per questo che  richiederemo l’annullamento delle delibere di ogni singolo comune che hanno portato all’approvazione dello statuto. Se la risposta sarà quella di una revisione dell’atto, ci saranno margini per una discussione; se così non fosse, allora le opposizioni dei sette comuni daranno il via a iniziative di altro tipo

Commenti
Ci sono 2 commenti
nickpiticchiani 2018-02-25 08:05:20
Mi appello alle opposizioni: Organizzate una raccolta firme "anti-unione".
mimmo990
mimmo990 2018-02-25 13:45:21
Quoto nickpiticchiani. Bella idea. Una raccolta firme, soprattutto nei comuni più piccoli, informerà la gente di cosa stanno facendo.
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