Successo per la festa tirolese che ha unito Barbara e Ostra Vetere
"Si è arrivati a manifestare un bell’esempio di collaborazione e valorizzazione culturale e tradizionale"
Si riparte dal futuro, visto che il primo atto ‘sperimentale’ è chiamato a tradursi in rappresentazione-evento coinvolgente. Sarà dunque Festa Tirolese in grande (‘tirolese’ per dire ‘barbarese e ostraveterana’ in quanto occasione per rafforzare la propria identità nel progetto di gemellaggio con la realtà italo-austriaca).
“Da una vecchia e bella idea è nata una serata speciale” raccontano i promotori.
L’occasione è stata data dalla festa conviviale tra vecchi amici di Barbara e Ostra Vetere, con l’obiettivo di “assaporare tutti i gusti e le tradizioni del Tirolo”.
Si è arrivati a “manifestare un bell’esempio di collaborazione e valorizzazione culturale e tradizionale”.
Dimensione enogastronomica e amicale di base (“la cucina casereccia marchigiana ha incontrato la volontà e il piacere di trascorrere insieme una serata all’insegna della tipicità della cucina tirolese”).
L’idea è stata moltiplicata per l’altezza della quarantina di attori, tutti in rigoroso costume, sullo sfondo delle varie bandiere dei Paesi alpini.
“Un vero e proprio salto nel passato, con cibi, birre, giochi e attività legati ai classici usi e costumi della regione alpina”.
Notevole il cimento dei cuochi “con la sperimentazione della cucina di questa particolare cultura, riproponendo (dai primi ai secondi, dai dolci alle birre) tutti i sapori più tipici”.
OGNUNO HA CONTRIBUITO al successo dell’incontro, ma “il vero protagonista è stato l’animo della serata, autentica e vera”, pur con il concorso di “vestiario, acconciature, balli caratteristici”.
L’iniziativa (“nata per caso e poi diffusa tramite passaparola tra amici e parenti”), verrà prossimamente riproposta su ben più ampia scala e su rinvigorita base intergenerazionale.
SQUADRA CHE VINCE non si cambia, ma si rinforza: “lo stesso staff del primo evento estende l’invito a tutti coloro che vogliono partecipare alla prossima edizione”.
da: Umberto Martinelli
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