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“Grandi vantaggi con nuova viabilità”: ma si sta davvero parlando di Ostra?”

Il Comitato Sopravvivere a Ostra: "un'altra presa per i fondelli: stiamo andando verso il baratro"

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Il cartello in via Gramsci, con l'orario della ztl in centro storico a Ostra

Dopo aver appreso dai social e dai giornali la notizia della proroga del periodo di “sperimentazione” dell’inversione della viabilità nel centro storico di Ostra (notizia, ovviamente e come al solito, non preventivamente discussa con i cittadini), vogliamo ora entrare nel merito di questa nuova presa per i fondelli, analizzando la Delibera di Giunta n. 128 del 29.12.2017.


Nel documento, i nostri amministratori lodano i dati  riscontrati dalle rilevazioni post-inversione asserendo che il minor numero di veicoli in transito nel centro avrebbe portato una “diminuzione dell’inquinamento atmosferico e acustico; il miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale in generale legate alla minore congestione del traffico; un miglioramento delle condizioni di vivibilità per i cittadini e per i turisti; effetti positivi in termini di tutela del patrimonio storico artistico”.

Leggendo queste poche righe ci siamo chiesti: ma si sta davvero parlando di Ostra?
Abbiamo già ribadito come la nostra città non sia una metropoli: chi abita e vive quotidianamente  in grandi realtà urbane e ci vede disquisire da mesi sul tema dell’inquinamento ad Ostra, pensa sia una barzelletta e si  fa beffe di noi.
Di quale inquinamento stiamo parlando? Quali erano i valori prima della sperimentazione? Sono mai stati considerati altri metodi, eventualmente, per risolvere la questione? Ma per il Sindaco è sufficiente affermare che ora lungo C.so Mazzini e la Riviera di Ponente l’inquinamento è diminuito; poco importa, se poi il traffico, invece, è andato intensificandosi lungo la Riviera di Levante e la Circonvallazione.

L’unica volta in cui si è verificata una (voluta) congestione del traffico è stato il giorno in cui abbiamo organizzato il serpentone di protesta: prima di quel giorno, non si erano mai verificati casi di traffico intenso tali da generare chissà quali ingorghi e dopo quella manifestazione, come documentato a più riprese dalle foto pubblicate sulla nostra pagina, il centro si è di fatto svuotato. Di turisti non se ne sono più visti ed il patrimonio storico artistico è stato tutt’altro che tutelato: basta guardare le pietose condizioni in cui versa la Piazza, con i suoi sampietrini mancanti, le buche rattoppate alla bell’e meglio e che hanno fatto cadere diverse persone nei mesi scorsi, nonché il pericoloso avvallamento di fronte la chiesa di S.Francesco dove il terreno sta cedendo gradualmente.

Proseguendo nella lettura, la Giunta sostiene che si sono verificati gli effetti positivi in termini di sicurezza stradale e fluidità della circolazione, prefigurati dalla precedente Delibera n.43 del 03.05.2017 in quanto c’è stata “la consistente riduzione dei veicoli in transito in Via Boccetta; la semplificazione della viabilità in occasione dei cortei funebri in uscita dalla Chiesa di Santa Croce; la riduzione del numero dei veicoli in transito e della loro velocità media in Riviera di Ponente”.

Ad eccezione dei residenti, quando mai v. Boccetta è stata una strada particolarmente trafficata? Se si è registrata una “consistente riduzione dei veicoli” lungo tale via, significa quindi che ora nessuno vi transita più. Riguardo ai cortei funebri in uscita dalla Basilica, vorremmo ricordare agli amministratori che anche prima dell’inversione questi si svolgevano in discesa per facilitare l’avvio del carro verso il cimitero comunale, interdicendo al traffico, per un tempo limitato, il breve tratto di Fòri Porta che è tutt’oggi a doppio senso. Quindi non capiamo in cosa consista la semplificazione della viabilità che, invece, non viene considerata per i cortei funebri in uscita dalla Chiesa di S.Francesco costretti a percorrere tutto C.so Mazzini in discesa quando prima, passando per v. Gramsci, già dopo pochi metri giungevano fuori dalle mura senza dover attraversare tutto il centro storico.

In merito, invece, alla Riviera di Ponente continuiamo a non capire il vantaggio di aver posizionato dei dossi in salita e l’aver costretto i residenti a parcheggiare sempre sullo stesso lato (non certo senza difficoltà) nonostante l’inversione, facendo sì che ora le auto parcheggiate riducano notevolmente la corsia di transito.
L’unico dato certo che emerge dalla delibera è il fatto che il termine della sperimentazione è stato prorogato almeno fino al 31.03.2018 e questo perché non si sono ancora verificate né gelate né nevicate utili per verificare le risposte in termini di sicurezza stradale della nuova viabilità. La domanda sorge quindi spontanea: se queste condizioni non dovessero verificarsi, dovremmo attendere quindi fino al prossimo inverno?

Senza contare il pretesto della consultazione popolare (della quale non si sa ancora nulla) e del fatto che l’esito non avrebbe alcuna rilevanza sulla decisione ormai presa e che Storoni si ostina a portare avanti: d’altronde, non ha mai ascoltato i cittadini prima, perché dovrebbe farlo ora?

Alla luce di tutte queste osservazioni, in cosa, dunque, l’inversione ha portato reali benefici?

Come si può affermare di aver migliorato la qualità del centro storico esclusivamente mediante un provvedimento scriteriato, quando l’intera città appare sempre più sporca, vuota e indecorosa? Come si fa a dire di aver “rafforzato la destinazione del centro storico a centro commerciale naturale” quando le attività produttive da mesi lamentano disagi ed i commercianti hanno visto diminuire clientela ed incassi?
Un vero intervento di recupero del centro non può passare attraverso una insensata modifica della viabilità e vantarsi di esserci riusciti solo perché adesso meno auto vi transitano!

Sostenere questo significa condurre Ostra sull’orlo del baratro.

Il cambiamento dovrebbe nascere da una convergenza di effettive esigenze tali per cui dare un nuovo volto allo stato delle cose diventa un dovere; cambiare “tanto per”, invece, potrebbe trasformarsi in un pericoloso autogol.

Da

Sopravvivere a Ostra

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