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Ostra Vetere, Montenovovostro si schiera contro l’Unione dei Comuni

"Se vinceremo noi le prossime elezioni, quel progetto subirà una battuta d'arresto"

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Ostra Vetere

Abbiamo appreso dell’intervenuto accordo tra i sindaci di alcuni dei Comuni della Vallata per giungere alla costituzione di una Unione dei Comuni, gabellata come la quintessenza del successo partecipativo che porterà incommensurabili vantaggi a non finire e nemmeno uno sproposito negativo.

Stupiamo per l’improntitudine: i sindaci avrebbero deciso, soli soletti, del futuro istituzionale dei rispettivi Comuni, ben sette su nove e senza aver mai avviato alcuna consultazione partecipativa fra le molte decine e decine di migliaia di cittadini e compaesani interessati, che invece avrebbero dovuto essere debitamente informati ed essere soprattutto consenzienti.

Invece no. Che bisogno c’era di perdere altro tempo? Via via, si può fare, sembra di intuire, se lo vuole il Partito Deformatico. Basta e avanza, simile volontà monocratica. In tutta fretta. Che bisogno c’è di attendere? Su, su. Non si può perdere tempo, sennò arrivano le elezioni e dopo, hai visto mai?, succedesse qualcosa dentro le urne che potrebbe mandare per storto l’alta pensata?

Simili dichiarazioni, mutatis mutandis, ce le saremmo attese un ottantennio fa, con analoga dichiarazione dei podestà. A quell’epoca la volontà di uno era la Volontà assoluta e tanto bastava, non c’erano quelle seccature delle consultazioni democratiche, non c’era da perdere tempo a stare a sentire tanti galli e tantomeno le galline, perché, si diceva, “quando sono troppi galli a cantare non viene mai giorno”.

E invece c’era una gran fretta di andare al sodo, senza perditempo intorno. Ma era la dittatura, si potrà obiettare. Embèh? Che c’è? E’ tornato quel tempo? Come è possibile che, se davvero un progetto di quel genere rivoluzionerà l’assetto istituzionale della Vallata, siano bastati sette galli (nel senso di galli storici, quelli senoni, che poi darebbero il nome alla nuova “marca”) a cantare all’unisono per far giungere, sul filo dell’orizzonte nella splendida aurora, il “bel sol dell’avvenire”?

La stiamo buttando in celia, ovviamente, mentre ci sobbolle la coscienza democratica per simile improvvisa determinazione antidemocratica. Non siamo in guerra, non ci sono superni impedimenti, nessuna legge tassativa l’impone e allora perché tanta precipitazione? Ci sorge un sospetto: la volontà di cambiamento, inscritta nel dna del Partito Deformatico, non bada al sottile: voleva la “fusione” dei Comuni a tutti i costi fino ad avventurarsi sprovvedutamente in un costo esorbitante per far svolgere un referendum con-fusionario e sappiamo tutti come è andata a finire: “tutti costi”, appunto, e niente arrosto. Ma il Partito Deformatico è “tosto”, mica si ferma a riflettere, no. Ha deciso che vuole la collettivizzazione e collettiva ha da essere anche la vallata. Mica si ferma a riflettere che già ha preso uno “sberlone” e insistere potrebbe anche servire per riceverne un altro. No, non si ferma. Va avanti. Se non è “fusione”, allora sia “unione”, che più o meno si assomiglia. E allora giù, al galoppo, verso il nuovo “cambiamento”, in fretta, subito, anzi subitissimo, prima delle elezioni di primavera. Perché a primavera ci saranno le elezioni e hai visto mai che dovesse andare male per il Partito Deformatico, come pare che si prospetti? Dopo potrebbe diventare più arduo fare l’unione.

Eccola la fretta. Loro impongono sempre al volo. Al “volo” si fa tanto per dire, perché tutti sanno che i galli non volano alto, perchè più che volare, “svolastrano”. E allora dobbiamo dire loro una cosa. A primavera non ci saranno solo le elezioni politiche. Ci saranno anche le elezioni amministrative anticipate. Non dappertutto, ma a Montenovo sì. E per come si stanno mettendo le cose nell’opinione pubblica locale qui da noi, pare proprio che potrebbe venire a mancare un gallo nel pollaio vallivo. E senza girare troppo intorno al piro, è bene si sappia fin da subito: se vinceremo noi le prossime elezioni amministrative anticipate a Montenovo, quel vostro progetto della “marca senone” deciso da solo “sette galli” subirà una battuta d’arresto: revocheremo immediatamente ogni deliberazione presa in proposito, a tutela della identità istituzionale locale e nell’interesse di “tutto il pollaio”.

Anzi, visto che avete così tanta fretta e di certo non ci starete a sentire prima, come fate sempre, promettiamo che intensificheremo fin da subito la nostra campagna elettorale contro ogni idea di “fusione” o “unione” che non risponda ad obiettivi, severamente accertati e soprattutto garantiti interessi locali di lungo e lunghissimo periodo. E lo scriveremo anche nel nostro programma amministrativo che stiamo preparando. Perché la vostra fretta ci dimostra che, come sempre, fate solo con-fusione.

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