Diretta streaming e informazione, le riflessioni del Comune di Serra de’ Conti
"Una semplificazione credere che con le nuove tecnologie si possa ridurre la sfiducia nelle istituzioni"
Le richieste per la diffusione in diretta streaming delle sedute consiliari (che, peraltro, sono già adesso oggetto di registrazione audio e trascrizione integrale, come concordato dai gruppi consiliari) sono in genere “motivate” dalla necessità di maggiore informazione.
Quasi sempre si tratta di proposte delle minoranze per avere più spazio e maggiori occasioni per esprimere il proprio legittimo dissenso, la propria critica alle scelte delle maggioranze di governo o per illustrare le proprie tesi politiche.
Che, con le nuove tecnologie, si possa arginare la sfiducia nelle istituzioni, la “fuga dalla politica” dei giovani e incrementare la partecipazione e l’informazione sembra una comoda semplificazione.
Dobbiamo infatti osservare che, mai come in questo momento storico, tutti disponiamo di strumenti potentissimi (facebook, twitter, whats-app, ecc.) che forniscono notizie immediate ma che sono, sempre più spesso, prive di una verifica delle fonti e della veridicità delle informazioni, per le quali occorre studio, tempo e impegno che mal si conciliano con la “frettolosa” informazione in tempo reale.
A fronte di una crisi sempre più pervasiva (economica e sociale, ma anche di idee e di progetti per il futuro, di regole condivise e di comportamenti corretti), si va affermando sempre più la cultura televisiva del talk-show, regno della sintesi e della semplificazione, della parola gridata ma poco ponderata, della spettacolarizzazione ad ogni costo, si tratti di cronaca, drammi privati o show elettorali, una specie di marmellata indistinta, un frullatore in cui entra qualsiasi cosa purché faccia notizia (per “vendere” copie e fare business).
I cardini della partecipazione democratica e dell’informazione corretta sono la consapevolezza diffusa, l’impegno serio e quotidiano, l’approfondimento degli argomenti per giungere a scelte pensate e responsabili. La cultura passiva dei talk-show, della diretta streaming e della notizia gridata, non sono da ritenere un grande passo avanti nella direzione di maggiore informazione e democrazia, quanto piuttosto un modo di intenderla che non ci convince, specialmente nelle piccole comunità locali dove tutti si conoscono di persona.
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