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Corinaldo: le Taverne tipiche della Festa del Pozzo della Polenta

"Le Taverne hanno rinnovato i propri menù, pur mantenendo alcuni piatti caratteristici"

Taverne antiche -Festa del Pozzo della Polenta

 

A qualche giorno dall’inizio della 38° Festa del Pozzo della Polenta, la rievocazione storica più “antica” della Provincia d’Ancona, vi mostriamo un altro lato del “dietro le quinte”, l’organizzazione, l’allestimento e il gran lavoro nelle “cucine”.

Anche le Taverne tipiche hanno rinnovato i propri menù, pur mantenendo alcuni piatti caratteristici e storici, alcuni saranno dei punti di ristoro altre delle proprie e vere “macchine da guerra” pronte a sfornare pietanze succulenti marchigiane, dell’ottimo vino locale e tanto altro ancora per tutti i palati.

Saranno cucinati piatti come la famosa “Polenta del Duca” a quella della Duchessa, fino alle grigliate e arrosti di carne, ma vogliamo sbirciare dietro le cucine e conoscere i loro pensieri; abbiamo voluto intervistare alcune figure storiche delle cucine corinaldesi, che da decenni operano nello spirito del volontariato e dietro le quali ci sono veri e propri gruppi di lavoro: Franco, Vinicio, Ottavio e Anna.

Franco da quanti anni ti impegni nella Festa del Pozzo della Polenta e cosa rappresenta per te ?

Dal 1984 quando mi sono trasferito a Corinaldo, inizialmente mi sono vestito nel corteo e poi subito in cucina, in quella che era la taverna di Porta San Giovanni; la Festa del Pozzo è importante per il paese e quindi bisogna lavorare e impegnarci tutti, altra cosa importantissima è il lavoro di squadra, insieme ai miei amici di sempre, con i quali mi impegno anche nelle altre manifestazioni di Corinaldo.

Vinicio cosa vuol dire Cucinare per gli altri ?

Quando cucini per i turisti e gli altri ospiti, piace trasmettere quelle emozioni e tradizioni attraverso i piatti caratteristici corinaldesi; vorrei che al turista rimanessero quindi due ricordi: il Visivo della Festa, spettacoli, monumenti cittadini e quindi il Gusto del sentire nel proprio palato le nostre tipicità marchigiane.

Ottavio perché dopo tanti anni ancora fai volontariato per la Festa ?

Per la Passione: quindi per la passione e amore verso Corinaldo e la Festa del Pozzo, poi amo cucinare soprattutto per gli altri; sono stato consigliere dell’Associazione per una ventina d’anni, adesso cucino soprattutto per gli addetti ai lavori, costumanti e gruppi, artisti ospiti.

Anna qual’è la tua esperienza nella Festa ?

Ho iniziato a dare una mano nel 1979 nella seconda edizione, prima ancora della creazione dei rioni, dell’associazione di cui poi ho fatto parte per tanti anni, mi ricordo che eravamo un gruppo di amici che preparava ancora la polenta girandola a mano con un bastone di legno e faceva la sfoglia sempre a mano per le piadine, molte delle signore che lavorano erano residenti lungo la Piaggia “scalinata”, era un modo per stare insieme e fare amicizia.
Poi negli anni successivi nel piano terra della mia abitazione ho ospitato la nostra sartoria di Porta Nova, nel corso degli anni tutta la mia famiglia, da mio marito Mario e i due figli, ancora adesso ci adoperiamo nel volontariato per la Festa, io e mio marito in cucina, anche in altre feste di paese.
Mi impegno sempre per il bene di Corinaldo e del suo centro storico, a volte trascurando anche il mio lavoro, nello spirito completo del volontariato per far si che Corinaldo possa attrarre sempre più turisti e visitatori.

Vi invitiamo a visitare il portale web della rievocazione storica all’indirizzo www.pozzodellapolenta.it in costante aggiornamento.

Il Presidente del Gruppo Storico Città di Corinaldo “Combusta Revixi”
Pierlugi Micci

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