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Una copia del Traiano presto ad Ostra Vetere?

La statua rinvenuta alle Muracce è uno dei pezzi più pregiati esposti al Museo di Ginevra. "Nessun onere per il Comune"

Un'edificazione templare nella zona archeologica di Ostra Vetere "Le Muracce"

Il Sindaco Memè a Ginevra con l’assessore Rotatori e l’addetta alla cultura del Comune di Ostra Vetere Cipollini. Una due giorni insieme al Prof. Pier Luigi Dall’Aglio del Dipartimento di Archeologia dell’Università degli studi di Bologna ed alla Prof.ssa Carlotta Franceschelli dell’Università Blaisè Pascal di Clermont Ferrant, ai quali va il ringraziamento del Sindaco e dell’Amministrazione comunale, per gli accordi circa la possibilità di effettuare attraverso nuove tecnologie digitali la copia della statua di Traiano, uno dei pezzi più pregiati esposti al Museo di Arte e Storia di Ginevra appartenuti ad Ostra Antica.

La statua infatti fu ritrovata in zona Muracce di Ostra Vetere nell’800 dal contadino Giovanni Brunetti che stava arando il terreno.
Si ripete l’iniziativa dei sindaci che lo hanno preceduto per tentare di riportare in loco almeno una fedele riproduzione. Della statua si persero le tracce, fino a quando, negli anni ’80, il compianto prof. Spadoni, medico, direttore amministrativo dell’ospedale “Forlanini” di Roma, e membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, mentre si trovava in Svizzera per motivi professionali, durante una visita al Museo di Ginevra si accorse che nella targa descrittiva dell’opera che stava ammirando era riportato tra le altre cose “Ostra Vetere” .

Da diversi anni il professore trascorreva le vacanze ad Ostra Vetere e avvisò immediatamente l’allora Sindaco Fiorani, della singolare scoperta, rendendosi disponibile a fare da “spola” per le trattative tra l’amministrazione comunale e la Direzione del Museo di Ginevra per poter riportare la Statua ad Ostra Vetere. La conclusione fu il rilascio di autorizzazione al calco ma, a suo tempo, non c’era la digitalizzazione e non esistevano neanche molti materiali per duplicare l’opera d’arte, la quale poteva essere concretizzata o in bronzo, per collocazione all’aperto, o in gesso per la collocazione al chiuso e il preventivo con il materiale più povero costava troppo per il bilancio del Comune, 15 milioni di lire, e quindi l’amministrazione fu costretta a soprassedere.

In alternativa commissionò allo scrittore, giornalista, Pierpaoli Paolo la stesura del libro “Ostra Antica” che fu distribuito poi dal Comune a tutte le famiglie, nel quale è ripercorsa la storia e le origini della città romana, vi sono riportate le vicissitudini della statua del Traiano, libro conservato nella biblioteca comunale.

Un obiettivo mai più raggiunto fino in fondo, ci aveva provato anche l’amministrazione Brunetti, arresasi per questioni economiche in quanto l’allora tecnologia del calco aveva dei costi improponibili e la precedente amministrazione Bello, quest’ultimo pensava addirittura di poter portare l’originale ad Ostra Vetere, magari per un periodo, purtroppo senza esito. In compenso diede inizio nel 2006 alla preziosa campagna di scavo presso la zona Muracce, la prima dopo gli scavi di inizio ‘900 effettuati dal Baldoni, grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Storia Cultura Civiltà dell’Università di Bologna e la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche.

La spinta per continuare nell’attività di ricerca e di scavo nell’antica città romana fu tale che sono stati riportati alla luce grandi ed importanti reperti archeologici e ancora oggi l’area è oggetto di ripetute campagne di scavo sotto la direzione del Prof. Dall’Aglio e con la partecipazione ormai da diversi anni dell’equipe dell’Università francese di Clermont Ferrand diretta dalla professoressa Carlotta Franceschelli.
L’attuale Amministrazione Memè ci riprova, stavolta supportata dalla riproducibilità digitale portando a casa il grande risultato di essere autorizzati ad effettuare la scansione digitale senza nessun onere economico da versare al museo di Ginevra. A questo punto si tratta solo di capire quali saranno i costi per la scansione da parte dell’Università di Bologna e per la riproduzione per procedere alla realizzazione della copia.

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