Corinaldo: Mattia Morganti non è del tutto incapace di intendere e volere
Questo l'esito della nuova perizia sull'aggressore di Giuseppe Manoni, che ora rischia l'accusa di omicidio
Mattia Morganti soffre di disturbi di tipo paranoide, ma non è del tutto incapace di intendere e volere. E’ questo il risultato della perizia compiuta dallo psichiatra Marco Ricci Messori sul trentunenne di Corinaldo, che nel novembre 2015 aveva colpito a martellate il nonno Giuseppe Manoni di 74 anni.
Manoni dopo alcuni mesi di coma e il successivo risveglio, è deceduto il 26 maggio nella clinica di Civitanova dova stava completando la riabilitazione: alla luce di ciò, il Gup di Ancona Francesca Zagoreo lunedì 6 giugno ha rimesso gli atti del procedimento al Pm Irene Bilotta, che a questo punto potrebbe riformulare l’accusa per Morganti in omicidio volontario, aggravato da vincolo di parentela, premeditazione e futili motivi.
Messori, ascoltato lunedì 6 giugno in udienza, era stato chiamato a compiere una perizia sulla capacità di intendere e volere del trentunenne, dopo che le due precedenti – disposte dal Gip e da un consulente del Pm – avevano dato esiti contrastanti.
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