Tutti i comuni delle valli del Misa e Nevola in un unico ente entro il 2017
Prende sempre più piede l'ipotesi di un'unione tra i nove comuni da Senigallia ad Arcevia: ne discute il Co.Ge.S.Co
L’assemblea del Co.Ge.S.Co., il consorzio per la gestione di servizi comunali, riunitasi a Serra de’ Conti martedì 12 aprile ha concordemente stabilito di dare concretezza al progetto di costituzione di una unione di comuni della quale facciano parte tutte le municipalità delle valli Misa e Nevola (Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra de’ Conti, Trecastelli).
Prospettiva che non deve poi escludere l’eventuale estensione dell’esperienza a comunità di aree limitrofe che presentino elementi di continuità o affinità col comprensorio.
I sindaci Maurizio Mangialardi, Carlo Manfredi, Matteo Principi, Luca Memè, Raniero Serrani, Fausto Conigli, Andrea Storoni e Arduino Tassi, che hanno preso parte ai lavori unitamente al sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi che, in qualità di presidente del consorzio, li ha coordinati e presieduti, hanno preso atto del circostanziato lavoro effettuato, al riguardo, dal direttore del Co.Ge.S.Co. Maurizio Mandolini e raccolto in un articolato studio (“Prospettive: verso un’Unione di Comuni“). Nella relazione si analizza la situazione di partenza dei singoli comuni, inclusi gli aspetti della gestione economico-finanziaria (rilevazione dei gettiti comunali al servizio della finanza pubblica, situazione dei trasferimenti statali per singolo ente, analisi del prelievo fiscale, quadro delle risorse disponibili).
Alla luce dei risultati di questa attenta e documentata ricognizione, che dà conto anche delle esperienze aggregative in itinere e le pone utilmente a raffronto col quadro aggregativo di altri ambiti territoriali, i sindaci hanno unanimemente riconosciuto l’opportunità di proseguire l’iter costitutivo di una unione di comuni che accorpi tutti i centri delle valli Misa e Nevola, affidando al direttore del Co.Ge.S.Co Mandolini l’ulteriore compito di predisporre – unitamente ad un gruppo di lavoro composto da alcuni dei segretari dei comuni consorziati – gli schemi dell’atto costitutivo, dello statuto e della convenzione che i comuni dovranno poi approvare e sottoscrivere.
Contestualmente, sarà predisposta una ipotesi di prima devoluzione di servizi da parte dei comuni all’unione, corredata dalla analisi dei costi attuali. Tale ipotesi andrà strutturata in modo che i costi da sostenersi a livello di unione siano inferiori a quelli attualmente affrontati dai comuni e consentano comunque un miglioramento qualitativo e quantitativo del servizio erogato ai cittadini.
L’obiettivo è quello di pervenire alla formale istituzione dell’unione con la decorrenza del 1° gennaio 2017, attivando una prima serie di servizi. E’ quanto, nel corso della assise, ha sostenuto anche il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, presidente dell’Anci regionale, che ha tra l’altro rimarcato come questa soluzione offra ai nostri comuni l’opportunità di porsi su un percorso anticipatore prima che sia l’evolversi delle norme – ormai innescato dalla stessa riforma costituzionale in itinere – ad imporre percorsi obbligati.
Alcuni modelli di unione sperimentati sia nel comprensorio che in aree limitrofe, quale quello in essere tra i comuni di Corinaldo e Castelleone di Suasa (unione Misa-Nevola), potranno offrire al riguardo un primo modello organizzativo agevolando l’impegno del gruppo di lavoro.
Come già evidenziato in occasione della precedente assemblea consortile con la quale era stato conferito a Maurizio Mandolini il mandato allo studio preliminare, un’unione strutturata su un territorio di 80.000 abitanti (da Senigallia ad Arcevia), con oltre 500 dipendenti comunali inseriti in una ‘architettura’ operativa comprensoriale, avrà maggiori possibilità di accedere alle provvidenze comunitarie, maggiori capacità di gestire con efficacia – a tutto vantaggio delle popolazioni amministrate – il rapporto con gli enti sovraordinati, e potrà infine costituire un modello concreto e credibile per il superamento della frammentazione attuale, perché si arrivi ad erogare servizi in modo più efficiente ed uniforme su tutto il territorio.
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