Scavi di S.Maria in Portuno: presentati i risultati
Giovedì 12 luglio alle 17,00 sono stati presentati al pubblico i risultati della settima campagna di scavi e ricerche svolti a Corinaldo presso la chiesa di Madonna del Piano, l’antico monastero di S. Maria "in Portuno".
Le indagini, condotte sul campo da un equipe di archeologi dell’Università di Bologna, si svolgono nel quadro di una Convenzione che regola i rapporti tra gli Enti interessati alla valorizzazione e allo studio dell’antico edificio: la Parrocchia di S. Pietro Apostolo, la Soprintendenza Archeologica per le Marche, il Comune di Corinaldo e il Dipartimento di Archeologia dell’Università degli Studi di Bologna.
La presentazione dei risultati di quest’ultima campagna di scavo ha visto la partecipazione del Soprintendente Archeologo per le Marche, dott. Giuliano de Marinis, del Sindaco di Corinaldo Livio Scattolini, del Parroco di S. Pietro Apostolo Mons. Umberto Mattioli che ha permesso le indagini all’interno della chiesa, di numerosi esponenti dell’Amministrazione comunale e di tanti amici e studiosi interessati alla storia di questo antico ed importante edificio.
Hanno aperto i lavori i saluti di Mons. Umberto Mattioli e del Sindaco Livio Scattolini, che ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione Comunale nel garantire, in tutti questi anni, vitto e alloggio agli studenti e ai docenti dell’Università di Bologna (Facoltà di Lettere di Bologna e Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di Ravenna).
Il dott. Giuliano de Marinis, Soprintendente Archeologo per le Marche, congratulandosi per i risultati finora raggiunti, ha ribadito l’impegno scientifico ed economico che la Soprintendenza intende continuare a porre nella valorizzazione e nei restauri delle strutture venute alla luce in questi anni.
Le principali scoperte di quest’anno sono state esposte dal dott. Giuseppe Lepore del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna. Nell’ultima campagna di scavo, grazie ad un saggio aperto a nord della chiesa attuale, è stata messe in luce la terza navata dell’antica chiesa romanica, all’interno della quale, nei pressi della cripta, è stata rinvenuta una grande tomba. È suggestivo il rimando alla notizia tramandataci dallo storico corinaldese Vincenzo Maria Cimarelli, che, nel XVII secolo, ricorda come qui fossero conservate le spoglie del martire Asenno (di cui nulla sappiamo), che sarebbe stato molto venerato in questa chiesa. Sempre sul lato nord della chiesa è stata rinvenuta la porta che conduceva alla cripta; da questo varco, di cui si era persa memoria, entrò lo stesso Cimarelli che ci ha lasciato una preziosa descrizione della chiesa di Madonna del Piano e della cripta sottostante. Il saggio posto a nord della chiesa è stato già coperto con una tettoia provvisoria che ne garantirà la conservazione in vista dei prossimi mesi invernali.
Appare inoltre significativa la scoperta, nel saggio a sud della chiesa, di una grande tomba con cassa in muratura di forma ellittica; qui lo scheletro è posto sul fianco sinistro, con la faccia rivolta verso la cripta. La tomba, per forma e dimensioni, appare differente dalle altre sepolture finora indagate e presumibilmente apparteneva ad un personaggio di rango sociale elevato. Lo studio attualmente in corso dei reperti rinvenuti potrà fornire maggiori notizie sulla datazione di questa importante sepoltura.
Le indagini condotte quest’anno hanno riguardato anche il territorio circostante la chiesa di Madonna del Piano. Una serie di saggi, condotti lungo la strada di fondovalle che corre alla destra del Cesano, hanno portato al rinvenimento di due fornaci probabilmente attribuibili all’età romana. Questi ed altri auspicabili ritrovamenti concorreranno a definire meglio il quadro del popolamento antico del territorio circostante la chiesa di Madonna del Piano.
Grazie al contributo del Comune di Corinaldo, inoltre, è stata predisposta una copertura a vetri dei sondaggi aperti negli anni scorsi all’interno della chiesa, al di sotto della pavimentazione attuale, che consente al visitatore di apprezzare le importanti testimonianze storiche e artistiche ivi conservate insieme all’antiquarium allestito negli anni scorsi.
L’incontro si è concluso con un piacevole annuncio da parte dell’azienda vitivinicola Maurizio Mencaroni che ha deciso di mettere in commercio il proprio verdicchio DOC con l’etichetta “Portunus”, legando così il proprio prodotto al nome con cui era anticamente nota la chiesa. Questa iniziativa si pone come primo passo verso una sinergia importante che lega il recupero della storia locale alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici tipici della nostra comunità.
dal Comune di Corinaldo
www.comune.corinaldo.an.it
comune.corinaldo@provincia.ancona.it
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