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Ad Ostra Vetere si è celebrato il Giorno del Ricordo

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“Non sono molti i Comuni che celebrano la Giornata del Ricordo nelle Marche. Ostra Vetere è uno di questi. Lo fa dal 2005, il 10 febbraio, con una cerimonia per rendere onore ai migliaia Martiri delle Foibe ed a tutti gli esuli di Istria, Fiume, Dalmazia, Zara, Pola, che furono costretti ad abbandonare le loro terre italiane per una destinazione, allora, sconosciuta. Persero tutto quello che fino ad allora avevano avuto e costruito, per colpa di un regime comunista, quello jugoslavo del Maresciallo Tito, che li condannò a morte, senza processo, ed all’esilio solo perché italiani.”

Con queste parole il Sindaco di Ostra Vetere e Consigliere provinciale, Massimo Bello, ha iniziato, questa mattina, , dopo la deposizione della corona nei giardini pubblici dedicati ai Martiri delle Foibe, il suo intervento nella sala conferenze multimediale del prestigioso Palazzo De Pocciantibus alla presenza di decine di studenti intervenuti alla celebrazione del “Giorno del Ricordo”. Un’iniziativa, che l’Amministrazione comunale svolge oramai da due anni (quest’anno è il terzo anniversario), cioè da quando il Parlamento istituì la legge n. 92, dando finalmente voce alle vittime italiane che dal 1947 al 1954 subirono il genocidio nelle foibe istriane.
Toccante ed emozionante l’intervento in sala di una esule, la signora Rosa La Macchia, che allora bambina dovette abbandonare insieme alla sua famiglia quelle terre e cominciare un’altra vita. “E’ difficile per me – ha esordito l’esule zaratina, oggi residente a Senigallia – raccontare quei momenti e ricordare quei momenti, quei giorni, quelle ore, in cui regnava il disordine e l’inciviltà più assolute. E’ stato un periodo difficile, segnato dalla paura e dalla forte incertezza. Non sapevamo più chi fossimo, ci avevano tolto la dignità, ma nel nostro cuore regnava la consapevolezza di essere nel giusto. Ho perso tante amiche, allora giovanissime come, uccise nelle foibe, di altre non si seppe più nulla. Ancora oggi, non sappiamo, in realtà, cosa sia successo e perché tanta ferocia nei nostri confronti. Per oltre cinquant’anni abbiamo vissuto nel silenzio e nella paura. Oggi qualche spiraglio di luce c’è, ma ancora regna la non conoscenza di quei fatti, che segnarono la vita di centinaia di migliaia di italiani.”
“Il 10 Febbraio 1947, fu firmato il trattato di pace a Parigi – ha aggiunto il Sindaco Bello – che impose all’Italia la cessione alla Jugoslavia di Zara in Dalmazia, dell’Istria con Fiume e di gran parte della Venezia Giulia, con Trieste costituito in territorio libero e ritornato poi all’Italia alla fine del 1954. Si trattò di una rinuncia veramente dolorosa e che la Jugoslavia di Tito rese ancora più pesante mettendo in atto gesti di inaudita ferocia ai danni degli italiani costretti all’esodo.”
La cerimonia si è conclusa con la visita della mostra, allestita all’interno di una delle sale del Palazzo De Pocciantibus e con la proiezione di documentari storici contenenti le testimonianze di chi visse quel periodo e la cronologia degli eventi.

dal Comune di Ostra Vetere
www.ostravetere.com

Redazione Valmisa
Pubblicato Lunedì 12 febbraio, 2007 
alle ore 12:38
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