L’arte di Arcevia a Mosca
Tre artisti di Arcevia a Mosca. Su trentacinque grandi maestri marchigiani che rappresentano l’arte italiana del ventesimo secolo, gli arceviesi sono tre con cinque loro opere. Presso l’Accademia dell’Arte di Mosca, oltre 15 mila visita-tori hanno potuto ammirare fino ad oggi le sculture di Quirino Ruggeri e di E-dgardo Mannucci e la pittura di Bruno d’Arcevia.
“Si tratta” spiega il Sindaco di Arcevia Silvio Purgatori “di opere che avevamo nel nostro museo e che abbiamo prestato alla mostra in Russia, promossa dalla Regione Marche in collaborazione con l’associazione Marche – Russia e con il Comune di Ancona. Le opere degli artisti arceviesi sono state particolarmente apprezzate dai numerosi visitatori, molti di eta’ compresa tra i 30 e 35 anni che hanno visto la rassegna come momento di confronto con l’arte contemporanea italiana’. Al termine dell’esposizione torneranno, dopo la mostra alla Mole Van-vitelliana di Ancona, ad Arcevia a valorizzare insieme alle altre opere esposte, il nostro Centro culturale, che è diventato un punto fermo dell’arte e della cultura marchigiana”. Dieci tra i principali canali televisivi della Federazione russa hanno filmato le circa cento opere dei trentacinque grandi Maestri marchigiani tra cui i tre artisti arceviesi.
Edgardo Mannuci è nato a Fabriano nel 1904 ed è morto in Arcevia (dove aveva scelto di vivere, dopo un lungo soggiorno romano) nel 1986. Allievo di Quirino Ruggeri, (di cui diventò genero, sposandone la figlia Altea) iniziò l’attività pla-stica seguendone parzialmente il suggerimento figurativo. Sul finire della IIª guerra mondiale, il terribile evento dello sganciamento della bomba atomica su Hiroshima, gli squarciò la mente ed il cuore, stimolandogli la riflessione di po-tenziale energetico immenso inserito nella struttura molecolare della materia. Quirino Ruggeri, nato a Fabriano, entrò nel giro della rivista "Valori Plastici" fondata e diretta da Mario Broglio, dove si fece conoscere ed apprezzare dal grande critico Roberto Longhi. Aderì alla filosofia del gruppo che ricercava, nelle civiltà passate e nel Trecento/Quattrocento italiano, i motivi di riflessione per la creazione di un linguaggio che si opponesse a quelli frenetici delle Avan-guardie del primo quarto del secolo. Ruggeri, fu attratto anche da una delle a-vanguardie, quella cubista, soprattutto scultorea, per la capacità dimostrata di raggiungere sintesi paragonabili a quelle delle mitiche civiltà antiche. Dopo la metà degli anni Trenta, si distaccò parzialmente, per dedicarsi ad una scultura più "naturalista”. Fu maestro di Edgardo Mannucci. Il pittore Bruno Bruni (nel 1972 scelse di lasciare il proprio cognome per prendere quello della sua terra di origine) è nato in Arcevia nel 1946. Vive e lavora a Roma. Tra il 1982 e il 1983, dà vita insieme al critico Giuseppe Gatti al movimento della Nuova Ma-niera Italiana. Nel 1986 il movimento ottiene un concreto riconoscimento istitu-zionale alla XI Quadriennale d’Arte di Roma, disponendo di una intera sezione (Arte come storia dell’Arte). In occasione della XII Quadriennale d’Arte di Ro-ma, Bruno d’Arcevia è inserito nella rassegna "Profili (Italia 1950 – 1990)" co-me uno dei 33 capiscuola italiani del secondo dopoguerra.
La mostra “L’Arte italiana del XX secolo attraverso i grandi marchigiani”, idea-ta e curata dal critico d’arte Armando Ginesi, offre al visitatore uno spaccato si-gnificativo dell’arte italiana dell’intero Novecento. Cento opere (tra dipinti, sculture, incisioni e video) di 35 grandi artisti, tutti accomunati dall’esser mar-chigiani d’origini o d’adozione. Sono, infatti, tre le categorie alle quali fanno ri-ferimento gli artisti presenti in esposizione: i nati e residenti nelle Marche; gli emigrati (in maggioranza) e gli immigrati, che pur non essendo nati nelle Mar-che, in essa hanno trovato un terreno fertile con cui si sono facilmente identifi-cati. La rassegna è stata inaugurata il 23 novembre e resterà aperta fino al 13 febbraio 2007 per poi essere riproposta alla Mole Vanvitelliana di Ancona, dal 10 marzo al 6 maggio 2007.
dal Comune di Arcevia
www.arceviaweb.it
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