“Trecastelli farà la fine di Senigallia”
Che l’amministrazione Conigli sia in simbiosi con quella Mangialardi non costituisce un mistero. L’apparentamento scelto dall’attuale Giunta è di portata tale da offuscare l’identità del nostro Comune sovente in “coda” a quello di Senigallia (il cd Comune capofila).
Basti pensare all’impensabile epilogo del servizio civile – rispetto al quale l’amministrazione di Trecastelli, a fronte di un Comune già accreditato, ha scelto immotivatamente di accodarsi a Senigallia – ed alla tanto pubblicizzata regalìa dello stabile di proprietà del nostro Comune, che ospitava l’ex Comune di Monterado, quale sede degli uffici amministrativi dei servizi sociali d’ambito (dove primeggia Senigallia). Chissà se il programma elettorale della lista “Fare Comune” contemplava tale eventualità!?
Per non parlare della raccolta dei rifiuti secondo le modalità, recentemente riconfermate in consiglio comunale (e certo, Senigallia docet), del “porta a porta” foriere di un futuro incremento della tariffa Tari, incremento già evidenziatosi in rapporto alle annualità 2014-2015.
Insomma, la nostra giunta pare non possa fare a meno di seguire le “linee guida” dettate dal Comune di Senigallia, ossia dal Comune “capofila” tutt’altro che virtuoso!
Proprio da un comunicato della lista “Città Futura” si apprende che il bilancio di previsione “lacrime e sangue” che porterà la pressione fiscale locale del comune “capofila” alle stelle non sia dovuta ad una cattiva gestione dell’amministrazione ma a Renzi – che ora è il “cattivo” – reo di aver tagliato considerevoli risorse ai comuni.
Ma questi tagli erano prevedibili? Certo, ma solo da chi amministra senza condizionamenti clientelari e con cognizione di causa.
Le amministrazioni di Trecastelli e Senigallia sono speculari per incompetenza e mancanza di lungimiranza. Chi ignora l’esistenza di un patto di stabilità statale, provinciale, comunale e regionale, cioè l’espressione interna dell’austerità imposta dall’UE o chi non ne tiene conto per un tornaconto elettorale farà la fine di Senigallia!
L’amministrazione di Trecastelli è sulla “buona strada” perché forte della sospensione del patto di stabilità comunale per cinque anni ignora che quello statale e regionale è a pieno regime. Ed ora ci si sorprende se gli enti sovracomunali tagliano fondi ai comuni? Ma c’è qualche amministratore che ha mai sentito parlare del rapporto deficit/pil al 3%?
A Trescatelli la giunta e la maggioranza che la sostiene è totalmente decontestualizzata e sta elaborando una programmazione di governo comunale che porterà in futuro ad un bilancio di previsione “lacrime e sangue”. L’ufficio ragioneria del comune ha già lanciato segnali tutt’altro che confortanti sul futuro rappresentando minori trasferimenti di risorse da parte di Stato e Regione.
Ma la fusione prevedeva anche uno stabile apparentamento con Senigallia? La fusione non doveva costituire l’occasione propizia per procedere da soli con una ben definita identità comunale? Per colpa di questa amministrazione incapace ed antidemocratica non è e non sarà così!
da Nicola Peverelli e Giuseppina Fattori,
capigruppo minoranza consiliare
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