“Ma perché solo nel Comune di Trecastelli non esiste l’opportunità del Servizio Civile?”
Fino ad un paio di anni prima della fusione nel territorio comunale che corrisponde attualmente a Trecastelli c’erano otto volontari in servizio civile. Oggi non ce n’è neanche uno.
Come è potuta avvenire tale negativa metamorfosi? Il comune di Monterado si era accreditato in forma autonoma ed aveva quattro volontari in servizio civile. I comuni di Castel Colonna e Ripe avevano due volontari tramite progetti dei quali Senigallia era comune capofila. Poi col tempo il numero di posti si è leggermente ridotto, difatti di due comuni aderenti al progetto senigalliese hanno visto ridursi ad uno i loro posti, ma la possibilità di fare il servizio civile c’era.
Il nuovo comune, del quale l’amministrazione si è più volte vantata essere il più grande della vallata, alludendo ad un suo presunto ruolo preminente, ha optato per la soluzione più facile e apparentemente più sicura, ossia essere sede periferica di progetti presentati da Senigallia, come altri comuni dell’entroterra, disperdendo così un punto di forza che avrebbe potuto ereditare dal comune di Monterado.
Tale opzione, passata la scorsa estate in consiglio comunale con il voto contrario delle minoranze, ma anche con qualche evidente malumore di segmenti della maggioranza, avrebbe determinato la riduzione da otto posti a due o forse uno. Meglio di niente si potrebbe dire. Ma c’è di peggio, tale manovra non è andata in porto, oggi Senigallia ha numerosi volontari in servizio civile, così come tutti i comuni dell’entroterra: Corinaldo, Castelleone, Barbara, Ostra, Arcevia, Ostra Vetere. Tutti tranne uno: Trecastelli.
Eppure il servizio civile è importante, è una esperienza formativa per i giovani, che hanno la possibilità di aiutare bambini, anziani, disabili, che hanno la possibilità di impegnarsi in attività sociali e culturali a beneficio della comunità, con anche un compenso mensile che seppure non elevato è pur sempre qualcosa di utile specialmente in tempi di crisi. L’assessore Gregorini in consiglio comunale si è detta amareggiata per la vicenda. Lo sono ancora di più i giovani di Trecastelli. Eppure solo pochi mesi fa l’amministrazione comunale organizzava un convegno in pompa magna alla presenza dell’assessore regionale Lucchetti con tema, ironia della sorte, proprio il lavoro dei giovani. Che senso ha se poi anche le più semplici occasioni, se non di lavoro, ma di una attività utile e retribuita viene così malamente sprecata? Circa un mese fa l’amministrazione ha parlato di una nuova convenzione tra Trecastelli e Senigallia e di volontari in servizio civile che Senigallia stessa avrebbe mandato a Trecastelli, della serie: chiudere la stalla quando i buoi sono usciti. Una convenzione per definizione non è retroattiva, quindi riguarda progetti futuri, che coi tempi di stato e regione potrebbero essere parecchi mesi se non addirittura anni.
Inoltre riteniamo problematico spostare volontari da un comune ad un altro dal momento che ci sono progetti già in fase di attuazione che prevedono determinate attività da svolgersi in precise sedi che non possono essere arbitrariamente cambiate.
Nonostante ciò vogliamo essere fiduciosi: ci auguriamo che gli impegni presi un mese fa stiano trovando attuazione, pertanto cogliamo l’occasione per chiedere quanti volontari sono attualmente presenti a Trecastelli, con che mansioni, con che orari e in quali sedi.
In ogni caso ci sembra un modo di lavorare inadeguato e purtroppo comune a diversi settori dell’amministrazione comunale.
da
Giuseppina Fattori – Solidarietà Partecipazione
Nicola Peverelli – Trecastelli ai cittadini
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