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Province, la “finta” abolizione ne conferma oltre la metà

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La sede della Provincia di AnconaSenza tanto clamore, anzi in totale sordina, entro il prossimo 12 ottobre avremo le “nuove” Province. Ma come? Non le avevano abolite? E invece no. Contrordine compagni. Le Province restano. Non saranno più le oltre 100 della prima Repubblica. Saranno poco più della metà: 64. In compenso ci saranno 8 Città Metropolitane in più.


E allora, dove sarebbe il vantaggio? Che non si spenderanno più soldi per le elezioni: sono ormai un optional. Non saranno gli elettori a scegliere chi dovrà amministrarci. Saranno i partiti a scegliere per noi. Ma mica tutti i partiti, solo due: il PD e Forza Italia. Ecco, il “vantaggio” sarebbe questo. La riforma tanto sbandierata farebbe spendere meno in spese elettorali. Orribile. Per quattro soldi si svende un pezzo essenziale di Costituzione Repubblicana, per ottenere la quale milioni di italiani hanno sofferto vent’anni di dittatura e una guerra mondiale lorda di sangue.
Con la scusa di risparmiare si soffoca la libertà di autodeterminazione del popolo, principio sacrosanto che non ha prezzo, che dovrebbe essere difeso a oltranza dai partiti democratici. Ma anche questo aggettivo è un optional.

Così, però, si uccide la democrazia con la scusa del taglio delle spese elettorali. In compenso (!) si risparmierà anche lo scomodo di dover andare alle urne: avremo un pomeriggio domenicale in più per andare a spasso, invece che dover fare la fila ai seggi per andare alle urne a esercitare un diritto-dovere. Altro optional ormai in disuso.

Scusate tanto, signori politici, se “montenovonostro” conferma tutto quello che andava dicendo da un anno a questa parte: non siamo d’accordo. La peggiore classe politica degli ultimi settanta anni ci toglie ora anche un’altra fetta di democrazia e di libertà. Un orrido patto antidemocratico sterilizza una istituzione costituzionale per rifilarci nuovi poltronifici per i soliti noti, ben introdotti nelle segrete stanze del potere politico vero: quello gestito nelle segreterie di un paio dei partiti più grossi. Niente agli altri: disturberebbero troppo, anche se pochi e all’opposizione.

Per chi teme la libertà del popolo furente, meglio non correre rischi: anziché eleggere liberamente amministratori troppo liberi, meglio nominare personaggi di collaudato ossequio fideistico, ben graditi ai partiti maggiori ormai d’accordo su tutto, anche nel toglierci ogni parvenza di democrazia repubblicana che, lo dice la parola stessa, è “governo di popolo” che sceglie direttamente e liberamente i propri amministratori.

Altro che “democrazia”. Questa è “oligarchia”, governo di pochi maggiorenti che il popolo nemmeno conosce. A questo ci avete ridotto: a toglierci la libera autodeterminazione popolare. Lasciatecelo dire ancora una volta: non siamo d’accordo con voi, oligarchi che non siete altro. Viva la libertà democratica e repubblicana.

da montenovonostro

Redazione Valmisa
Pubblicato Martedì 9 settembre, 2014 
alle ore 9:23
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Visitatore 2014-09-10 13:13:09
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