Corinaldo, presentazione libro su Santa Maria Goretti
Questo libro racconta una storia. Una storia di virtù, crudeltà e pentimento, per l’esattezza, che commuove e invita alla riflessione.
L’autore sceglie la strada della narrazione a bassa voce e, con tono pacato, ricostruisce la vita contadina della campagna romana di inizi ‘900: quel contesto rurale rivive attraverso un resoconto dettagliato e diviene lo scenario spaziale e geografico in cui si collocano azioni e personaggi che circondano ma non adombrano la composta figura della piccola Maria, figlia dei braccianti Goretti, divenuta straordinario esempio di dignità.
Le ingiustizie, gli oltraggi, le ferite si ribaltano in una nuova prospettiva, quella del punto di vista discreto di un osservatore che guarda le cose per comprenderne il significato, senza esprimere un giudizio o un’opinione, ma lasciando al lettore il compito di fare ciò che è legittimo: interrogare la storia.
Dal casuale ritrovamento di una fotografia in un vecchio album e dalla passione per le ricerche storiche sul nostro territorio, nasce “In quella foto c’è Maria“. Una storia di virtù, crudeltà e pentimento”, il nuovo libro di Ugo De Angelis redatto con meticolosi studi storici e criminologici, ricostruisce con dettagliata crudezza la realtà documentale del delitto di Santa Maria Goretti così anche il contesto sociale e territoriale della Valle dell’Astura di fine ‘800 . Il volume edito da Nane Edizioni Napoli sarà presentato il prossimo giovedì 3 luglio alle ore 21, presso la Sala Comunale “A. Ciani”, nell’ambito della settimana dei festeggiamenti del 112° anniversario della sua morte, avvenuta a Nettuno il 6 luglio 1902.
Il programma della serata è affidato alla guida di Gianni Milano conduttore Rai Uno, prevede la partecipazione del sindaco Matteo Principi, degli assessori Giorgia Fabri e Mauro Montesi, del Rettore-Parroco Mons. Giuseppe Bartera, dell’Arch. Ugo de Angelis, autore del libro e del dott. Paolo Pirani, funzionario dell’assessorato alla Cultura.
La storia ha origine dal ritrovamento di un’anonima e sfocata fotografia raccolta dall’autore nel vecchio album di una nobile famiglia dell’allora aristocrazia romana (Gori Mazzoleni).
Incuriosito da quell’immagine Ugo De Angelis intraprende un viaggio a ritroso che lo porterà ad individuare il possibile ritratto di Santa Maria Goretti, all’interno di un contesto cortilizio di vita contadina, alcuni mesi prima della tragica tentata violenza che la portò alla morte il 6 luglio 1902.
Ma il ritrovamento passa attraverso un fortunato e forse “già scritto” percorso, contraddistinto da significative coincidenze e favorevoli circostanze che nel maggio del 2004 vedono l’autore vicino all’allora Cardinale Joseph Ratzinger nella visita nei luoghi del martirio, la sua missiva, le successive ricerche su dimenticati e polverosi documenti custoditi presso gli archivi vaticani e le preziose indicazioni dell’ultracentenario padre Passionista Fortunato Ciomei, rintracciato in un lontano convento in Sardegna.
La vicenda, pubblicata sulla prima pagina del settimanale Famiglia Cristiana, sul quotidiano Avvenire e divulgata da diversi social network, ha suscitato persino l’interesse delle numerose comunità cristiane d’oltreoceano. Altre inedite immagini fotografiche degli insediamenti rurali, dove l’allora contesto socio-territoriale di Nettuno e dell’Agro Romano rivive attraverso la voce dei suoi protagonisti.
I ritratti della Contessa Maria Bruschi Falgari e del marito Attilio Gori Mazzoleni, il fontanile dove Maria attingeva l’acqua e ancora i terreni coltivati dai Goretti-Serenelli, l’aia con ancora visibili i solchi delle ruote della Barozza guidata da Assunta quel 5 luglio 1902 nella trebbiatura del favino, Menotti Garibaldi al fianco del carro ambulanza della Croce Rossa Italiana che soccorse la fanciulla, i dialoghi tra Attilio Gori Mazzoleni proprietario delle due tenute di Conca e Campomorto, con il Generale Menotti Garibaldi, proprietario della tenuta di Carano, il ponticello seicentesco attraversato da Maria per recarsi nel Casale di Conca, vestigia di carri agricoli dei Gori Mazzoleni scoperti recentemente all’interno di un vecchio granaio ed infine cartografie e documenti d’archivio, estendono e rivelano nuove ed interessanti verità, svelano luoghi originali e fatti sconosciuti, come la violenza psicologica ed economica subita dalla famiglia Goretti all’interno delle mura domestiche.
Quel contesto di intrighi e cinica panificazione, vede complici i due coabitanti, Giovanni Serenelli e il figlio Alessandro mentre l’esame balistico tratto dal verbale dell’autopsia rivela altresì, in tutta la sua estrema crudezza, la vera dinamica della brutale furia omicida.
Un delitto emblematico di un problema, la “violenza sulle donne”, purtroppo ancora attuale ed irrisolto. L’aberrante delitto, la storia, il percorso carcerario dell’assassino e anche il contesto socio culturale vengono descritti, con meticoloso e realistico dettaglio ricavati da fonti documentali custodite nei segreti archivi vaticani.
Il Mons. Alejandro Cifres, direttore dell’Archivio Vaticano della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Uffizio), in occasione della prima presentazione del libro dell’11 luglio scorso presso l’ex Granaio di Borgo Montello, al termine del suo intervento si è così espresso: “… il caso della Goretti costituisce perciò un altissimo riferimento morale, che, a mio avviso, rende la sua figura atta ad essere assurta come protettrice di tutte le donne vittime di violenza“.
dal Comune di Corinaldo
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