È stato ufficializzato dalle Unioni della Camere di Commercio di Italia che l’edicola cartolibreria la Barchiesi Giancarlo, Paolo & C. di Ostra è ufficialmente iscritta nel Registro delle Imprese Storiche Italiane.

La notizia è stata comunicata dal Centro per la Cultura d’Impresa di Milano ed è stata accolta con grande soddisfazione dai titolari della stessa. Il riconoscimento è avvenuto dopo un’attenta valutazione  dell’attività ed il suo profilo storico è disponibile in rete all’indirizzo: https://www.unioncamere.gov.it/imprese-storiche/barchiesi-giancarlo-paolo-e-c-sas .

Nel luglio del 1912 Fermigliano Barchiesi (1896-1939), “garzone” presso il Caffè del Teatro di Ostra, all’età di 16 anni decise di mettersi in proprio ed intraprese una specie di commercio ambulante. All’inizio la sua attività affiancò quella di ragazzo tutto fare nel “salotto cittadino”. Acquistò una vetrina da banco per l’esposizione e la vendita di “spaccio di cartoline e carta da lettere sotto il porticato comunale”, investendovi un capitale iniziale di Lire 10. Nel suo primo registro di contabilità, “Conto per incassi spese guadagni”, annotava felicemente che in quel primo anno, “avendo acquistato e non avendo tolto il guadagno,” a fine esercizio aveva a disposizione Lire 65.

Qualche anno dopo si spostò dagli archi del Comune a quelli della Chiesa di San Francesco e, ambiziosamente, nel 1915 diventò “editore”, commissionando la sua prima cartolina illustrata di Ostra. A 19 anni era quindi un “mini” commerciante. Vendeva un po’ di tutto: cartoline e carta da lettere, ma anche “becche”, noccioline, caramelle di panna, d’orzo e di caffè, che confezionava in piccoli cartocci da distribuire durante gli spettacoli mondani al Teatro Comunale. Sposò Ventesima Sellari da cui ebbe il primo figlio, che chiamò Domenico in ricordo del padre. Gestì con la moglie il negozio di verdura e generi vari, giornali, merceria ed altro, in via Gramsci, proprio nel sito dove, cinque lustri prima, esisteva la Chiesa parrocchiale di Santa Lucia.

 Fermigliano, però, continuò anche l’attività commerciale sotto il porticato di San Francesco, dove tra il 1918 e il 1919 il falegname Domenichino Sbriscia aveva costruito il chiosco dei giornali. Nel 1923, intenzionato ad allargare la sua attività, chiese anche il patentino per la vendita di sigari e sigarette che però gli venne negato. Fermigliano, meglio conosciuto come “Firmino”, morì il 26 giugno 1939, all’età di 43 anni, a seguito di una caduta accidentale nella sua abitazione.

L’attività di vendita di giornali e riviste venne portata avanti dalla moglie Ventesima Sellari, anche se di fatto questa venne gestita sin dall’inizio dal figlio Aldo (1928-2017) allora undicenne. Morta la madre, Aldo nel 1950 ottenne la licenza comunale a suo nome. In quel periodo cercò di adeguare la vecchia edicola in legno alle nuove esigenze finché nel 1968 allargò il negozio ristrutturando il locale attiguo di via Gramsci n. 2. Furono anni di espansione e di sviluppo commerciale tanto che nel 1978 vi inserì il figlio Giancarlo che, dopo il servizio di leva, nel 1983 entrò come “collaboratore famigliare”.

Nel 1995 Aldo passò la mano ai suoi due figli Giancarlo e Paolo che in continuazione con la tradizione di famiglia formarono una nuova ditta, la “Barchiesi Giancarlo, Paolo e & C. s.a.s.”. Attualmente l’attività della rivendita di giornali si è allargata, comprendendo un maggiore assortimento di cartoleria, libri, giocattoli e affini, oltre a nuovi servizi. Nello stesso periodo della formazione della nuova società tra i fratelli Barchiesi, nel 1995, Paolo è anche diventato titolare della Tabaccheria confinante.