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Sabato 14 dicembre ad Arcevia c’è RAMfest! Residenze Artistiche Marchigiane in festa

Al Teatro Misa e nella Sala dei Priori, vanno in scena tre produzioni nate nei teatri della regione. Ingresso gratuito

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RAM Fest!

53 residenze, 572 giornate di attività, 262 professionisti ospitati, 49 aperture al pubblico. Sono i numeri della prima triennalità di RAM – Residenze Artistiche Marchigiane, un virtuoso percorso volto al potenziamento delle residenze come strumento condiviso di crescita culturale dell’intera comunità.

Inaugurato nel 2022, il progetto è nato dalla volontà della Regione Marche che lo ha finanziato con il MiC ed è attuato da Amat, Inteatro e Teatri di Civitanova, con partner associati Marche Teatro e Teatro Giovani Teatro Pirata in collaborazione con i Comuni di Arcevia, Civitanova Marche, Pesaro, Polverigi. I programmi di residenze hanno dato spazio a poetiche e linguaggi multidisciplinari del contemporaneo, valorizzando sia i professionisti affermati sia gli artisti emergenti su base nazionale e internazionale.

Sabato 14 dicembre ad Arcevia, si festeggia la conclusione del primo triennio, con il festival RAMfest! Residenze Artistiche Marchigiane in festa, occasione per presentare alcuni dei progetti di residenza cresciuti all’interno di RAM, e per raccontare il percorso realizzato.

LegamiSi inizia alle ore 17 al Teatro Misa con “Legami”, una produzione Teatro Giovani Teatro Pirata e L’Abile Teatro, di e con Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi, con la regia di Simone Guerro. Il racconto che viene portato in scena gioca sull’ambivalenza del titolo, cioè sulla coesistenza di due modi di guardare al legame, da un lato quello affettivo, dall’altro la limitazione alla libertà individuale. Protagonisti sono due gemelli, entrambi alla ricerca di una fioritura personale, solo che per uno crescere significa spezzare il legame che li unisce e seguire la propria strada come individuo, mentre per l’altro significa restare uniti di fronte alla complessità e alle prove della vita. Quando uno dei gemelli decide di partire per un viaggio e l’altro non può fare più niente per fermarlo, la sola opzione che gli resta è quella di seguirlo. L’inizio del viaggio è l’inizio dello spettacolo. Il linguaggio usato per raccontare la strada che percorrono è quello del circo contemporaneo, attraverso una ricerca sulle possibilità creative della corda di canapa. Lo spettacolo non prevede l’uso della parola e fa unicamente affidamento al mimo e alla clownerie, sfruttando il sempreverde conflitto tra il Clown Bianco e l’Augusto. Legami promette di essere un’esperienza teatrale coinvolgente ed emozionante.

Alla Sala dei Priori, ore 18:30, va in scena “Songs of extinction”, con la danzatrice e coreografa Annalì Rainoldi che ne ha curato anche l’idea e la coreografia, per una produzione DancehausPiù in collaborazione con Rainforest Connection.
Songs of extinction nasce dal desiderio di utilizzare danza e composizione sonora per attraversare la condizione di emergenza a cui siamo tutti esposti: l’alterazione irrimediabile degli ecosistemi e il rischio di estinzione di numerose vite sulla terra. Indagando il patrimonio sonoro che sta pian piano scomparendo dalla terra si è aperto il dialogo con Rainforest Connection (RFCx), onlus con sede a San Francisco, diventato primo partner del progetto. RFCx, che si occupa di tecnologia della conservazione, ha creato una rete acustica globale e un sistema di monitoraggio per individuare le minacce ambientali e per proteggere la biodiversità. L’approccio di RFCx sta sviluppando il più grande progetto in corso di gestione collaborativa dell’ecosistema al mondo. Il soundscape curato da Fabio Malizia utilizza le registrazioni fornite dagli archivi di RFCx, un live stream da un luogo monitorato, e una composizione sonora originale creata per questo progetto.

Segue alle ore 19, stesso luogo, un aperitivo di resoconto delle attività del triennio 2022-24 del Centro di Residenza RAM.

SdisOrèSi chiude al Teatro Misa ore 21, con lo spettacolo “SdisOrè” di Giovanni Testori, una proposta del Gruppo Uror, con Evelina Rosselli, realizzazione maschere e marionette Caterina Rossi, sound design Franco Visioli, light design Camilla Piccioni, con uno sguardo di Antonio Latella per BAT _ Bottega Amletica Testoriana, produzione esecutiva PAV.
Nel labirinto della lingua intricata di Testori, SdisOrè rifonda ancora una volta la messa in parola della tragedia classica. Un’Orestea completamente capovolta. Un linguaggio crudo, baldanzoso, dissacrante, ironico, che affonda nei quattro personaggi di Elettra, Oreste, Egisto, Clitemnestra. In scena un narratore, che prende le parti di Oreste e guida il pubblico attraverso il suo punto di vista sulla vicenda e quattro maschere. Elettra, la maschera della Tristezza e della Disperazione. Egisto, la maschera della Paura e della Codardia. Clitemnestra, la maschera del Disgusto e della Repulsione. Oreste, la maschera della più profonda Rabbia.
In scena una sola attrice, che alterna alla narrazione i quattro volti e calzando le maschere indaga quattro universi sonori differenti, quelli delle voci dei personaggi, per intessere una narrazione grottesca, alla rovescia, come esige la lingua di Testori: esagerata eppure spietata, come lo sono i quattro archetipi emotivi fondamentali dell’essere umano racchiusi nelle maschere.

Ingresso gratuito, prenotazione consigliata (su www.vivaticket.com)

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