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Chiusura temporanea a Corinaldo per il servizio di guardia medica

Massimo Bellucci: "Quando le cose vanno male è sempre colpa degli altri"

Veduta di Corinaldo, panorama

L’ennesima notizia della temporanea chiusura del servizio di guardia medica a Corinaldo è importante non solo per il fatto in sé (ulteriore testimonianza della crisi del servizio sanitario nazionale), ma per il modo in cui questi fatti vengono raccontati e per la mancata assunzione di responsabilità.

Ma andiamo con ordine. Qualche settimana fa, dal comune di Corinaldo, è stata data notizia dell’avvio dell’iter per l’attivazione di un servizio di supporto per le prenotazioni di visite specialistiche e ritiro referti presso la farmacia dell’unione comunale. Cosa utile, per carità, ma minima, di fronte al vero problema della quasi impossibilità di avere una visita specialistica col servizio sanitario nazionale. Chiunque prova a prenotare una visita (telefonicamente o di persona) sa di cosa sto parlando: “Abbiamo un posto a marzo 2025, conferma la prenotazione? Abbiamo un posto ad Ascoli Piceno (160 km.), conferma?”

Ma nel caso del “nuovo” servizio presso la farmacia, l’amministrazione comunale corinaldese enfatizzava che si trattava proprio di una loro richiesta, che l’Asl ha accolto, prendendosene quindi parte del merito, per un servizio che comunque, a metà luglio, non era ancora attivo.

Quando chiude la guardia medica invece viene semplicemente divulgata la lettera su carta intestata dell’Asl, con tanto di timbro e firma, che comunica laconicamente l’assenza di medici. In quel caso la responsabilità è solo dell’Asl.

Quando le cose vanno male è sempre colpa degli altri. Sicuramente il governo regionale e nazionale hanno le maggiori responsabilità, ma anche un Comune può fare qualcosa di costruttivo, partendo da una onesta comunicazione. Inoltre credo che una parte della classe medica non sia esente da colpe: con le dovute eccezioni, non vedo molti medici battersi convintamente per un servizio sanitario pubblico di qualità.

Tornando al comune: “Il nostro compito – afferma il sindaco – è trovare soluzioni, punti di equilibrio, perché i cittadini non subiscano disagi in ambito sanitario.”

Verrebbe da dire: “a discore n’è fatiga”.

Lo scrivo senza alcun intento polemico nei confronti del sindaco, persona garbata e gentile (di questi tempi non è poco): la critica è verso un approccio che ritengo inefficace. Far passare l’idea che le cose vanno abbastanza bene, o che si sta facendo tanto, probabilmente non aiuta. Ho visto diverse recenti foto dell’assessore regionale (e medico) Ciccioli a Corinaldo. Immagino discussioni assai accese tra gli amministratori corinaldesi e l’esponente regionale, pugni sul tavolo (reali o metaforici), aspri confronti, se da una parte c’è chi vuol ridurre i disagi sanitari dei cittadini e dall’altra chi, nella sua veste di assessore regionale, è tra i responsabili dello (s)fascio attuale del servizio sanitario pubblico. Sarà andata così?

E anche le opposizioni in consiglio comunale, sarebbe utile che portassero avanti una battaglia non sporadica su questi temi cruciali, invece di polemizzare sui lampioni mal posizionati che non valorizzerebbero l’architettura del borgo; anche perché, quando erano al governo comunale, nonostante le ripetute preventive segnalazioni, un pezzo di borgo è addirittura crollato, lasciando macerie, come quelle che lascerà il servizio sanitario nazionale se non si inverte presto la rotta.

 

Massimo Bellucci

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