Centro Cultura Popolare: “Su sito del Comune di Ostra Vetere, anglicismi e americanate”
"Nuova amministrazione comunale dovrebbe assumere impegno, nel Programma Elettorale, di scrivere sempre e solo in italiano"
A seguito di segnalazioni di alcuni nostri soci, iniziamo a collaborare con “montenovonostro” per la formulazione del prossimo “Programma Elettorale” in vista delle prossime elezioni amministrative comunali anticipate, che si terranno nella primavera dell’anno venturo 2023 a Ostra Vetere.
Ricordiamo che le candidature sono volontarie e chi intende candidarsi deve assumere il primo dovere in capo a ogni amministratore pubblico: “servire” la comunità, che è esattamente all’opposto di “servirsene”, come purtroppo certa classe (meglio “casta”) politica degli ultimi decenni dimostra, ha talmente disilluso l’opinione pubblica che ormai il 40% dell’elettorato non va più nemmeno a votare. E la colpa non è certo di chi non vota più. La colpa è di chi ha amministrato negli ultimi decenni: presuntosi che non scaldano più i cuori dei compaesani e che, soprattutto, non fanno nemmeno niente per farsi capire.
Chi vuole andare ad amministrare candidandosi, quindi, deve assumere il dovere (sì, “dovere”, che sta ben prima dei “diritti”, perché i “diritti” stanno prima per i compaesani, mentre i “doveri” stanno prima dei “diritti” per coloro che vogliono amministrarli), un “dovere” assoluto, che è prima di tutto “farsi capire”. La comunicazione e l’informazione pubblica, quindi, deve assumere un ruolo primario. E per “comunicare” e “informare” i compaesani chi li amministra deve farlo parlando con lo stesso linguaggio dei compaesani amministrati.
Quindi la comunicazione e l’informazione deve assolutamente essere fatta in italiano, affinchè tutti possano comprendere bene, senza equivoci. Ma come fanno i nostri compaesani a comprendere la comunicazione e l’informazione pubblica se addirittura l’organo ufficiale di comunicazione e informazione istituzionale (http://www.comune.ostravetere.an.it/) è infarcito di anglicismi (americanate), di sigle e acronimi incomprensibili, addirittura di strafalcioni ed errori grammaticali? Prendiamo ad esempio la pagina ufficiale del sito internet del Comune di Ostra Vetere, purtroppo gestito (speriamo ancora per poco) dalla attuale maggioranza nazional-socialista.
Ebbene, nell’immagine allegata abbiamo voluto evidenziare le americanate, gli acronimi e le sigle incomprensibili, gli errori grammaticali. In una pagina sola (pensiamo come potranno essere ridotte le altre successive) abbiamo enumerato più di una trentina di parole che la stragrande maggioranza della popolazione non può essere in grado di comprendere: addirittura nemmeno lo stemma comunale è quello ufficiale, sostituito da una ben peggiore rappresentazione. Poi si incomincia con gli acrostici che forse molti comprenderanno, ma certo non tutti (P.IVA e Codice Univoco UFWHK5), e ancora meno saranno coloro che comprendono esattamente gli anglicismi (americanate) seguenti (Homepage, Virtual tour, Extranet).
Ancora peggio con le titolazioni delle pagine successive, infarcite di strafalcioni, errori grammaticali e ortografici addirittura senza simbolo di separazione ( – ) per le due parti della parola suddivisa in due righe diverse, come “Amministrazione tra / sparente”, “Statuto e regolame / nti”, “Pubblicazioni di mat / rimonio”, “Fatturazione elettro / nica”, “Pagamenti online”, “Protezione Civile Co / munale”. Ma chi scrive quegli errori e questi orrori? Come è possibile che il sito ufficiale del Comune, che contiene anche l’Albo Pretorio che sarebbe (o almeno dovrebbe essere) l’espressione della seriosa autorità amministrativa, metta in mostra errori ortografici come lo spezzettamento delle parole non secondo la sillabazione, ma addirittura stravolgendo l’elemento di base delle parole che sono le sillabe? Come si fa a dividere in due righe la parola “tra-sparente” anziché “tras-parente” o, meglio ancora, la parola intera “trasparente” nella seconda riga? Come si fa a dividere in due righe la parola “regolame-nti” anziché “regola-menti” o “regolamen-ti” o, meglio ancora, la parola intera “regolamenti” nella seconda riga? Come si fa a dividere in due righe la parola “mat-rimonio” anziché “ma-trimonio” o “matri-monio” o, meglio ancora, la parola intera “matrimonio” nella seconda riga? Come si fa a dividere in due righe la parola “elettro-nica” anziché, meglio ancora, la parola intera “elettronica” nella seconda riga? Come si fa a usare l’anglicismo (americanata) “online” anzichè la parola italiana “elettronici”? Come si fa a dividere in due righe la parola “Co / munale” anziché “Comunale” nella seconda riga? E poi continua la parossistica sequenza di anglicismi (americanate) come: “STREAMING” e “News”.
Oppure la “perla” linguistica “ORDINANAZA” a dimostrazione che nessuno rilegge e corregge gli strafalcioni. E l’acrostico “B1” il cui significato sarà conosciuto si e no solo da chi l’ha scritto. Mentre saranno si e no appena poche decine di anglofoni compaesani a comprendere l’americanata di “front-office”, negata invece alla comprensione delle altre migliaia di nostri compaesani. Appena più comprensibile, ma certo ingiustificato e inopportuno, il troncamento della parla “telefo…”. Certo è incomprensibile a molti l’acrostico “A.S.”, cui fanno seguito le altre due americanate “feed” e “news”. Ancora peggio con la titolazione delle pagine successive, infarcite di strafalcioni, errori grammaticali e ortografici addirittura senza simbolo di separazione ( – ) per le due parti della parola suddivisa in due righe diverse, come “Albo Pretorio Unione Co / muni”, la cui ultima parola poteva essere scritta intera sulla seconda riga, e l’incomprensibile acrostico “SUAP”, che certamente quasi nessuno può capire cosa significhi. Cui fa seguito la doppia americanata di “ALERT SYSTEM” scritta in verticale e orizzontale, come se con ciò fosse più agevole poterne comprendere la traduzione.
Né appare meglio intuibile la successiva sezione di “CORONAVIRUS” con tanto di icona, se non fosse per il fatto che da tre anni ormai dobbiamo convivere con questo terribile flagello. Altre sezioni esterofile sono quelle dedicate all’ “ART BONUS” e al “VIRTUAL TOUR”. Ancor meno comprensibili le sezioni dedicate presumibilmente a mostre, la cui titolazione in nero sopra immagini in fotografiche in bianco (poco) e nero (tanto) non aiutano certo a leggere e comprendere come effettivamente si chiamino. Per concludere infine con la stringa finale in cui compare nuovamente l’errato stemma comunale e le americanate “email”, “pec” “Halley” e la conclusiva “Privacy”.
Un tempo a tutti gli atti ufficiali del Comune rivolti al pubblico soprintendeva il segretario comunale che rileggeva attentamente tutto, prima di rendere pubblici atti ineccepibili nella sostanza e nella forma. Se non era così, faceva ri-dattiloscrivere a macchina tutti gli atti contenenti errori. Adesso la tecnologia si è evoluta e, in teoria, dovrebbe rendere più agevole la redazioni degli atti ufficiali. Ma non c’è più il segretario comunale che controlla? Perché mai viene data in pasto al pubblico simile paccottaglia sgrammaticata, piena di strafalcioni ed errori, e di americanate?
Tutto questo lungo discorso è in realtà la premessa della nostra proposta a “montenovonostro”: la nuova amministrazione comunale e i nuovi amministratori comunali dovrebbero assumere impegno, nel “Programma Elettorale”, di scrivere sempre e solo in italiano, affinchè i compaesani (tutti i compaesani, anche quelli che non hanno mai studiato l’inglese) siano messi in condizione di comprendere appieno tutta la comunicazione e l’informazione pubblica. Solo così i candidati (prima) e gli eletti (poi) dimostreranno di rispettare adeguatamente tutta la popolazione, ma proprio tutta, facendosi ben capire nella lingua italiana nostra.
da Centro Cultura Popolare
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