Di fronte ad una povera donna abbandonata dal marito con i suoi cinque figli, l’amministrazione comunale cerca di rispondere al problema posto, la gente del paese parla, sparla, giudica e fanno ipotesi sul caso, però tutto rimane come prima.

Al Salvagente arriva la segnalazione per puro caso. La signora deplora essere aiutata, non accetta questa condizione di povertà che all’improvviso si trova a vivere anzi, crede di riuscire a breve a tirarsi fuori con le sue stesse mani; consideriamo poi che nella nostra società essere poveri è una condizione umiliante.

Sono due anni che ogni 15 giorni andiamo da lei a portarle un pacco alimentari. Lei nasconde il suo bisogno cercando ostinatamente di rifiutare il pacco e noi continuiamo a dirle di non essere lì per il pacco ma per lei e i suoi cinque figli. E questo si ripete ogni 15 giorni da due anni. Da un mese circa, come per grazia tutto si è sbloccato. Arriva la telefonata con la sua richiesta di aiuto: “Aiutatemi ho bisogno!” Valentina e Giovanna (le due volontarie che seguono questa famiglia) si guardano stupite, lei racconta della grossa difficoltà nel rapportarsi alle persone e dell’urgenza che in quel momento aveva. Finalmente la sua ostinazione cade sentendosi libera di chiedere.

La caritativa cambia il nostro cuore e quello delle persone aiutate. È caritativa quando si aprono i cuori… soprattutto il proprio. Poi abbiamo offerto aiuto anche per i suoi figli che lei ha accolto senza porre indugi.

Ora lavoriamo facendoci compagnia, perché anche dentro tale difficile situazione nel suo cuore entri la fiducia e la letizia, frutto di una amicizia Grande.

Gianfranco
Il Salvagente odv