Gestione e salvaguardia patrimonio storico, culturale di Corinaldo: mozione da Galeotti
La proposta verrà presentata in assemblea pubblica in municipio mercoledì 6 aprile con la proiezione di un video di 30 minuti
Dal capogruppo di minoranza consiliare alla segreteria del Comune di Corinaldo per l’inoltro: cortese attenzione Presidente del Consiglio Comunale di Corinaldo e componenti l’Assemblea Consiliare di Corinaldo.
Oggetto: Mozione della quale chiedo che venga sottoposta in deliberazione e conseguente votazione alla prima seduta consiliare disponibile. Proposta inerente il sistema di gestione del Patrimonio Storico Culturale attraverso la costituzione di una Impresa Sociale che persegua i fini di una economia civile.
Fiorir di crepe
Vicoli vivo, visitando labirinto di anime;
solo soletto, il sole fa capolino
tra tratti interrotti di muti palazzi:
linfa vitale sgorga dalle crepe,
alla fine di un viaggio
di cui si ha memoria
in incunaboli, pasto di tarme di storia.
Semi seguono vie vitali,
a colorar, silenti, mura dai fianchi larghi.
Falce fa fatica,
nel mutar delle stagioni
a rimuovere natural ghirlanda:
ma poi chi ci manda
con scale, arnesi, bastoni?
Non è più tempo d’assedi, mica!
di Paride Giangiacomi (autorizzazione richiesta e concessa)
La mozione in oggetto prende inoltre in esame oltre alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro comune anche il ripopolamento e la rivitalizzazione del borgo, nell’ambito della recente istituzione della normativa interessante gli Enti del Terzo Settore (ETS).
Questa proposta parte da una ricerca che ho effettuato nell’ambito di un progetto universitario svolto nell’anno accademico 2021/22 presso la Facoltà di Scienze Politiche Economiche e del Governo della Università di Urbino e rappresenta il seguito di uno studio realizzato per il corso di insegnamento di Economia Aziendale, tenuto dalla prof.ssa Mara del Baldo.
Il lavoro che vi sottopongo e la relativa proposta prendono spunto da un fatto poco edificante per la nostra comunità, il cedimento ed il crollo di una porzione di mura nella cinta muraria, evento occorso poco più di un anno fa e chiaramente, per i vari aspetti che ha interessato, ancora in fase di prima ristrutturazione ed è ragionevole pensare che occorreranno tempi lunghi e considerevoli
risorse per una efficace riqualificazione dell’area. Il lavoro nello specifico, che allego alla presente mozione, è composto da un’insieme teorico di ipotesi che attraverso una relativa ricerca tende ad offrire delle risposte alle problematiche che interessano la nostra Corinaldo, problematiche che sono rintracciabili e comuni ad altri borghi della penisola. Due sono le parti che lo caratterizzano, la prima è costituita da una breve analisi storica della nostra comunità nella quale uno spazio interessante viene occupato dalla “carta di Gubbio” un meeting di due giorni che, svoltosi nel 1960, intendeva, in maniera avanguardista, dare delle risposte a problematiche già ben evidenti e la carta sottoscritta dai molteplici studiosi partecipanti all’evento rappresenta un atto di significativa lungimiranza. Sempre nell’ambito della prima parte vengono affrontati gli argomenti relativi alle politiche di ripopolamento con quanto disposto e prescritto dalle leggi di riferimento ed esempi sostanziali applicati. In chiusura un report riguardante il lavoro svolto dalla associazione no profit Italia Nostra per il rilancio dei centri storici denominato “piano borghi”. La seconda parte si apre affrontando un tema, quello dell’economia civile, che sta prepotentemente tornando alla ribalta in particolar modo con la recente istituzione del registro degli Enti del Terzo Settore (registro unico enti terzo settore RUNTS), tema che prende il via dalle intuizioni del maestro dell’economia settecentesca Antonio Genovesi, “è una linea argomentativa -ha detto Luigino Bruni- di questo genere che induce Genovesi a rovesciare il celebre adagio di Thomas Hobbes (homo homini lupus) nel suo contrario: homo homini natura amicus”; una economia quindi sostenibile ed a dimensione umana. Questa sezione affronta poi le tematiche che interessano gli ETS nelle loro specifiche, offrendo alcuni chiarimenti rintracciabili nella normativa di riferimento, la tipologia viene poi applicata al nostro comune, nel sottoinsieme denominato Corinaldo: un impresa sociale per salvaguardare il patrimonio storico, artistico e culturale. La metodologia di governance ed il sistema di gestione concludono il lavoro. Di seguito riporto, perché possa offrire maggiore chiarezza, la parte introduttiva al lavoro di studio e ricerca “Corinaldo, sistema di gestione del patrimonio storico, culturale, architettonico; costituzione di una Impresa Sociale (ETS) che persegua i fini di una economia civile”.
Quando la sera del 19 febbraio 2021 il comune di Corinaldo con provvedimento d’urgenza ha disposto la demolizione di villa Misurina, il fabbricato storico ultracentenario che sovrastava quella che fino ad allora veniva considerata la cerchia muraria meglio conservata della nostra regione, le Marche; qualcosa di impercettibile, la magia che aleggiava in uno dei borghi più belli d’Italia, Corinaldo, fra le varie riconosciuto e premiato a Bordeaux nel 2008 quale destinazione turistica di eccellenza europea, si è rotto irrimediabilmente.
Una infiltrazione che perdurava da anni, oggetto di molteplici segnalazioni da parte dei concittadini, aveva dapprima aperto una ampia fenditura nella cerchia muraria per poi provocare la pericolosa inclinazione di villa Misurina e l’inevitabile provvedimento di demolizione del manufatto storico.
Questa ferita rappresenta, per chi ha sempre vissuto all’interno del borgo, ma chiaramente per tutta la comunità corinaldese che si identifica in maniera speculare con la bellezza del centro storico e l’imponenza della cerchia muraria, una cleavage epocale. Una imponente struttura storico architettonica, risalente al XIV secolo, quella delle mura corinaldesi, che sfiora il chilometro nel suo perimetro, alto, possente, senza interruzioni, con le sue torri, le guardiole, le piombatoie, lo sperone attribuito all’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, le grandi porte di accesso, un monumento unico nel suo genere, all’interno, nel centro storico, è distinguibile la parte medioevale che si amalgama in maniera perfetta con l’impianto rinascimentale costituito dai grandi palazzi signorili, un gioiello. Questa ferita ci sta ad indicare ed è la testimonianza oggettiva per antonomasia, che queste unicità vanno salvaguardate e che va intrapresa una maniera nuova di intendere, di gestire il patrimonio architettonico, culturale, storico-artistico in senso ampio e generico che interessa e investe i comuni come Corinaldo e gli innumerevoli borghi italiani; questa scollatura è la testimonianza che occorre riconsiderare in maniera organica l’intero sistema di gestione di una comunità da tempo agonizzante, per il lento inesorabile abbandono del centro storico, per lo spopolamento, per il degrado che avanza ed al quale non può e non deve il solo Ente territoriale offrire delle risposte.
Il fascino della nostra Corinaldo nel contesto del suo borgo, nel centro storico, edificato alla sommità di un colle, ha le caratteristiche di un impianto scenograficamente paradisiaco ed al tempo stesso popolato da demoni; alle consuete problematiche, legate alla erosione degli agenti atmosferici gli edifici di impianto medioevale, rinascimentale e di epoca moderna debbono far fronte all’umidità di risalita ed alle pressioni antropiche.
La ferita che si è aperta in questi primi mesi del 2021 era stata più volte annunciata ed era prevedibile e preventivabile. Certo è che questo “dispiacere” non interessa solo la nostra comunità, ma dovrebbe trovare giusta risonanza anche negli Enti che perseguono gli interessi dei consociati e in maniera particolare in quelli che identificano il patrimonio culturale della nostra penisola, giustamente, quale catalizzatore prioritario per l’implementazione dell’economia legata al turismo e per riproporre una qualità di vita alternativa, nello slogan in uso della “sostenibilità”.
Agli amministratori pubblici, politici e burocrati, viene chiesto di conservare e tutelare i beni comunitari ricevuti in “consegna” […] comprendendo il valore del sito quale patrimonio comunitario tale da essere tramandato nella sua integrità alle generazioni future […]; ma questa salvaguardia non può avvenire tralasciando l’idea di una pianificazione.
Il sistema attraverso il quale chi ha la responsabilità, conserva e trasmette, “integri”, al futuro l’insieme dei beni che costituiscono il patrimonio monumentale, artistico-culturale, deve passare chiaramente attraverso un sistema di gestione. Solo pensando alla strutturazione di una programmazione che possa individuare e gestire il valore patrimoniale e culturale del nostro borgo,
chiaramente della cinta muraria in primo luogo, applicando gli strumenti e le metodologie amministrative, finanziarie, legali, tecniche ecc ecc, possiamo compiere delle azioni specifiche volte ad una azione preventiva adeguata.
Il fine di un sistema di gestione è per tanto soprattutto quello di bilanciare le istanze della conservazione con un uso economico sostenibile del bene e le necessità delle comunità locali. Per equilibrare gli interessi locali verso il cambiamento con le necessità di conservazione, gestendo così insieme il cambiamento stesso, è fondamentale il coinvolgimento di tutte le parti interessate
alla gestione e programmazione del territorio e delle comunità locali. Alle comunità locali va inoltre indirizzata un’attività di comunicazione per la comprensione dei valori universali del sito e dell’importanza della conservazione degli stessi.
Questa proposta che presento alla attenzione dei componenti della Assemblea Consiliare di Corinaldo offre pertanto un motivo di spunto per intraprendere un percorso organico di salvaguardia di tutto quello che potrebbe essere considerato come patrimonio storico, artistico, culturale appartenente alla nostra comunità, un progetto che preveda fra le varie anche una manutenzione
programmata che permetta chiaramente di evitare il declino e lo sfascio di quanto sottoposto a tutela. L’istituzione dell’Ente del Terzo Settore può inoltre rappresentare per la nostra economia una forma di rilancio in una prospettiva nuova vagliata da una normativa recentissima (2017) che prevede risorse finanziarie specifiche, insomma una opportunità da prendere in seria considerazione, per offrire opportunità di lavoro, per rilanciare e rivitalizzare il nostro borgo.
Allegato alla mozione la tesi che rappresenta nella sostanza l’esplicato motivazionale e le linee guida essenziali del progetto.
Con la presente sono inoltre a richiedere ai componenti l’amministrazione la possibilità di poter presentare questo progetto ai concittadini nella Sala Grande Municipale, mercoledì 6 aprile h.20.45 tramite l’ausilio di un breve video di trenta minuti, da me realizzato, dal titolo “Corinaldo, nuovo sistema di gestione del patrimonio storico, culturale, architettonico” e chiaramente rappresenta formale invito per tutti i componenti l’Assemblea Consiliare.
Pertanto per quanto sopra esposto e argomentato chiedo ai destinatari della presente mozione componenti della Assemblea Consiliare di Corinaldo di esprimersi in votazione.
Grazie per l’attenzione che avete inteso riservarmi.
Capogruppo di minoranza consiliare
Luciano Galeotti
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