11 indagati per furti e rapine compiuti anche a Ostra e Arcevia
A Casine erano stati rubati 59.000 euro, a Piticchio 40.000
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona hanno notificato agli indagati l’avviso della conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona P.M. Dr. Rosario Lioniello, nei confronti di un sodalizio criminoso composto da 11 persone, 8 italiane e 3 di origine straniera, a vario titolo indagate per associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di reati contro il patrimonio, furto aggravato, ricettazione, riciclaggio, rapina, violazione della normativa armi.
In particolare il presunto zoccolo duro del gruppo, costituito da soggetti italiani tra loro legati da vincoli familiari, dimoranti nella provincia anconetana, avrebbero costituito un’associazione con l’obiettivo di commettere più reati quali furti aggravati ai danni di dispositivi bancomat mediante utilizzo della cosiddetta tecnica della “marmotta”, ovvero l’impiego di un contenitore metallico all’interno del quale vi è della polvere esplosiva da far deflagrare con innesco elettrico.
Il gruppo non avrebbe disdegnato di commettere rapine ai danni di esercizi commerciali: sono stati indagati anche alcuni soggetti che, venuti in possesso di banconote sicuramente provento di furto poiché “macchiate di rosso”, avrebbero riciclato il denaro mediante immissione nel circuito delle “slot machine”.
Tra i fatti contestati, anche furti e rapine avvenuti a Ostra e Arcevia: il 14 gennaio 2017 alle ore 04.00 circa, ad Ostra (AN), località Casine, il furto, con esplosione ai danni del dispositivo bancomat della filiale della “Veneto Banca”, aveva prodotto un bottino di 59.000 euro.
Il 1° dicembre 2017 alle ore 09.00 circa, ad Arcevia, frazione Piticchio, vi era stata una rapina a mano armata ai danni del personale dell’Ufficio Postale: furono rapinati euro 40.000 appena recapitati da personale di un istituto di vigilanza.
Le attività d’indagine si sono avvalse del contributo dei vari reparti territoriali coinvolti e del R.I.S. di Roma che ha analizzato e comparato quanto repertato sulle varie scene dei reati, tracce ed impronte, con analoghi elementi acquisiti nel corso delle investigazioni.
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