Scavi archeologici a Corinaldo, “un sito eccezionale”
Da poco conclusa la campagna
Si è appena conclusa la campagna di ricerche e scavi archeologici condotta, nell’ambito del Progetto ArcheoNevola, dall’Università di Bologna (Dipartimento di Storia Culture Civiltà, direzione di Federica Boschi) nella necropoli picena e romana in contrada Nevola a Corinaldo.
I risultati acquisiti, di grande rilevanza sul piano scientifico, sottolineano e confermano l’eccezionalità del sito recentemente scoperto e sono oggi allo studio approfondito del team.
Proseguono dunque con profitto, dopo l’inaugurazione della mostra “Il tesoro ritrovato. La Tomba del Principe di Corinaldo” (visitabile dal 25 luglio), le ricerche presso l’importante monumento funerario.
L’Amministrazione comunale, da subito sostenitrice e promotrice del progetto, esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti e per la professionalità dell’équipe addetta ai lavori.
«La scoperta della Necropoli Picena – afferma l’Assessore Fabri – aggiunge un altro importante tassello alla storia di Corinaldo e del territorio, aprendo nuove frontiere per percorsi di ricerca ancora tutti da approfondire. Sarà fondamentale nell’immediato futuro individuare le strategie migliori per la valorizzazione di questo importante sito e per la sua divulgazione alla comunità locale. La mostra archeologica recentemente inaugurata è la prima tappa di questo percorso.»
Dopo la pausa forzata dello scorso anno, dovuta alla situazione pandemica, la campagna del 2021 ha nuovamente portato giovani archeologi a Corinaldo, che si sono prodigati con enorme impegno e il consueto entusiasmo per tutta la durata dei lavori.
Le attività si sono svolte dal 12 al 30 luglio e, come ogni anno, hanno avuto anche una forte ricaduta in termini di didattica e formazione per i giovani studenti universitari che vi hanno partecipato. La squadra degli archeologi era composta da otto studiosi e studenti di vario livello (dottorandi, specializzandi, studenti del corso di laurea magistrale in archeologia) e di varia provenienza dal territorio nazionale.
L’avventura archeologica corinaldese si distingue quindi anche sul piano formativo, permettendo ai partecipanti alle campagne archeologiche di maturare esperienze e apprendere nozioni preziose per la futura professione di archeologi. Da rimarcare infatti anche la prosecuzione delle attività di restauro dei reperti rinvenuti con le campagne precedenti, e la collaborazione con restauratori professionisti anche sul campo, quale ulteriore opportunità di crescita per tutti.
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