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Serra de’ Conti, all’incrocio tra via Fonte e via Caffarelli, verranno riaperte e restituite al pubblico le “antiche fonti”

La cerimonia Sabato 17 luglio alle ore 9.30

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Serra de' Conti : veduta aerea

Sabato 17 luglio alle ore 9.30 a Serra de’ Conti , all’incrocio tra via Fonte e via Caffarelli, verranno riaperte e restituite al pubblico le “antiche fonti” e lavatoio pubblico. Il manufatto risale ad un periodo imprecisato tra ‘700 e ‘800 ed è stato realizzato captando una sorgente d’acqua posta a poca distanza, sempre attiva. Fino agli anni cinquanta prima che le coltivazioni intensive inquinassero la falda acquifera, erogava acqua abbondante, di ottima qualità e fresca anche d’estate tanto che spesso gli abitanti del paese si recavano ad attingerla.

Le fonti hanno anche rappresentato un luogo di incontri per le giovani che si recavano per attingere l’acqua e per le donne di casa che la frequentavano per fare il bucato. Per il viandante era il luogo dove fare una sosta durante la calura estiva. Questi ed altri motivi hanno reso le antiche fonti una testimonianza storica e al tempo stesso un luogo identitario della comunità di Serra de’ Conti.

Per ridare lustro alle fonti e recuperarle dal degrado, il Comune di Serra de’ Conti ha provveduto ad effettuare il restauro, attraverso le erogazioni liberali a sostegno del patrimonio, della cultura e dello spettacolo, il cosiddetto Art Bonus. Le fonti sono tornate a mostrarsi nella loro bellezza essenziale grazie al mecenatismo dell’azienda Goretti srl di Serra de’ Conti, che ha visto nella struttura un segno della storia che non poteva essere cancellato. Il lavoro è stato realizzato dall’impresa edile Coppa Matteo.

Il restauro delle fonti ha previsto anche la ricollocazione di un’immagine sacra, “la Madonna delle Fonti”, in una nicchia preesistente. Trattasi di un’opera realizzata da Ceramiche Sambuco Mario di Deruta, rappresentante la fontana del lavatoio nella vecchia città di Nazaret e la Madonna con il cesto di bucato in mano ispirata al volto della Madonna della Candeletta di Carlo Crivelli. La ceramica, realizzata esclusivamente per la nostra fonte, è stata donata da Mons. Umberto Mattioli, dal dott. Giuliano Grasselli e dalla dott.ssa Maria Antonietta Montesi.

Per l’occasione, ricordando il bene prezioso che è l’acqua, alle ore 21.15 sempre nella giornata di sabato 17, verrà presentato presso il chiostro di San Francesco il volume “La Festa delle Cannelle. Poesie in dialetto serrano”.

Il libro nasce dall’esigenza di far conoscere ed evitare la dispersione di un certo numero di poesie in dialetto risalenti al 1905 rinvenute presso privati. Sono scritte a mano in fogli sparsi di varia provenienza non autografati, ma se ne può ipotizzare gli autori. Il nucleo principale, quello più interessante dal punto di vista storico, si riferisce alla Festa delle Cannelle organizzata nel 1905 dalle cinque contrade del paese per celebrare il primo acquedotto pubblico. Gli autori spremono la loro fantasia con risultati non sempre pari all’impegno, ma riescono tuttavia a ricostruire qua e là vivaci quadretti di vita paesana, soprattutto quelli relativi agli amoreggiamenti dei giovani, cui le fontane hanno prestato sempre l’occasione.

Un altro gruppo di poesie si sofferma a descrivere momenti di vita del paese, bozzetti meglio ispirati e più riusciti, come la litigiosità delle donne, le chiacchiere al caffè, le festa del patrono, la protesta per le tasse e così via. Ne esce un libretto in grande formato, preceduto da una introduzione storica sull’acqua pubblica del paese e arricchito da bellissime foto d’epoca realizzate da un fotografo locale per immortalare le scenografie allestite dai vari comitati di quartiere per la festa delle cannelle del 1905.
Il libro sarà presentato dall’autore Virginio Villani, mentre Stefano Vecchi leggerà alcuni brani delle poesie.

Redazione Valmisa
Pubblicato Venerdì 16 luglio, 2021 
alle ore 10:18
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