Comune di Corinaldo e Istituto Comprensivo in un percorso di educazione alimentare
Un progetto che ha incentivato i ragazzi alla scoperta di un prodotto solitamente non tra i più graditi, i legumi
Se è vero che “siamo ciò che mangiamo”, allora ciò che finisce nel piatto dei nostri ragazzi (a casa e a scuola) ha un valore importantissimo nel percorso di crescita dei cittadini di domani.
Con questo spirito, durante tutto l’anno scolastico 2020/21 la scuola primaria “S.Maria Goretti” di Corinaldo, insieme all’Amministrazione Comunale, ha accolto e sviluppato un progetto di educazione alimentare dal titolo “La mia classe è una zuppa di legumi”.
L’iniziativa, che ha coinvolto alcune classi dell’istituto, ha incentivato i ragazzi alla scoperta di un prodotto solitamente non tra i più graditi: i legumi. Di essi i ragazzi hanno conosciuto i luoghi in cui nascono e dove vengono maggiormente coltivati ed hanno svolto diverse esperienze sia a carattere scientifico che pratico-sensoriale.
Non solo cibo sano ma anche valorizzazione della terra, dei suoi prodotti e della nostra tradizione culinaria. Un altro progetto che si inserisce nel proficuo rapporto di sinergia fra il Comune e la Scuola e che ha lo scopo primario di valorizzare la crescita di cittadini responsabili e consapevoli.
Il progetto “La mia classe è una zuppa di legumi” ha visto il coinvolgimento degli esperti della Albert, società che supporta le istituzioni nei settori dell’alimentazione sostenibile e dell’educazione al consumo, oltre che degli insegnanti della scuola primaria Anna Maria Frati, Marta, Genga, Danila Maori, Cinzia Aguzzi, Elda Santinelli, Katia Rugini, Francesca Lametti, Elisa Albani e Giorgia Fabri, nella doppia veste di docente ed assessore, e del dirigente scolastico corinaldese, Simone Ceresoni.
Le ragazze e i ragazzi sono stati coinvolti in attività in aula, con percorsi creativi e multidisciplinari organizzati anche in modalità on line. Un vero e proprio percorso educativo alla ricerca degli aspetti positivi dei legumi, utilizzando delle modalità estremamente coinvolgenti e giocose come la narrazione e i laboratori percettivo sensoriali. Ed anche l’incontro con un personaggio tutto particolare: il principe di Nonmisfagiola.
Nelle classi che hanno aderito al progetto è infatti arrivata la lettera di questo strano principe di Nomisfagiola, un piccolo regno delle colline marchigiane, nel passato ricco e prosperoso perché i campi erano fertili. A tutti gli alunni il principe ha raccontato come nel tempo si è cominciato a coltivare solo ciò che rendeva maggiormente; ma con l’uso sempre più frequente di alcuni veleni per non far ammalare le piante, pian piano la terra era diventata arida e stanca tanto da non far nascere più nulla.
Il principe ha concluso la lettere dicendo che al momento nel regno vive solo un anziano contadino secondo il quale solamente i bambini possono far tornare la terra ricca e fertile tramite la creazione di una ricetta speciale: “La zuppa Nonmisfagiola”.
I bambini delle classi prima A e B, della seconda B e terza B della scuola primaria “S.Maria Goretti” si sono messi subito all’opera per aiutare lo sfortunato principe. Tutti sono stati protagonisti di un’esperienza tattile per conoscere la terra fertile e la sabbia, la paglia e il fieno; hanno seminato in classe dei legumi fino a che sono nate le piantine poi portate a casa.
I più piccoli, grazie anche all’intervento online di un’esperta, hanno simulato la preparazione di una zuppa mettendo cartellini con foto e nomi dei bambini nella zuppiera simulando il concetto che “la mia classe è come una zuppa di legumi”; inoltre hanno realizzato dei quadri con semi di legumi e ricercato con i genitori e letto in classe le varie ricette con i legumi quali ingredienti principali.
Nelle classi dei più grandi sono stati presentati vari tipi di legumi e studiati dal punto di vista nutrizionale e su ciascun tipo di legume sono state inventate divertenti filastrocche. Poi i legumi si sono trasformati in 6 supereroi come Supergirl Accipicchia la lenticchia, Spiderman Checco il cecetto… questi simpatici personaggi sono stati poi costruiti in modo tridimensionale con materiale di recupero. Altri invece hanno scritto insieme il proseguo della storia del regno di Nonmisfagiola e ricercato poi raccontato tutti i modi in cui si possono cucinare i legumi.
A conclusione del progetto, a tutti i bambini che usufruiscono del servizio mensa e a quelli che hanno aderito al progetto, è stato servita a pranzo una gustosa zuppa a base di fagioli, lenticchie, ceci, piselli e soia della quale i bambini, con delle palette colorate, hanno espresso il loro gradimento.
Per alunni e docenti questo progetto si è rivelato un significativo viaggio di educazione alla relazione e alle differenze; un percorso educativo che parla di cibo e di relazioni: la zuppa è la metafora della classe e la classe è simbolicamente una zuppa. La particolarità di questi due insiemi è che ogni elemento mantiene la propria specificità: nella zuppa i singoli legumi, nella classe i bambini e gli insegnanti, ma nella loro unione diventano qualcosa di straordinario: la zuppa e la classe.
I legumi, non particolarmente amati dai bambini, presentati in questa modalità li hanno incuriositi diventando una spinta motivazionale per superare anche le diffidenze alimentari legate a questo cibo.
“Un progetto che rientra nella scelta fortemente voluta di avere una mensa certificata e biologica– le parole dell’assessore Giorgia Fabri – Non basta solo scegliere di acquistare prodotti di qualità ma occorre fare anche un lavoro di educazione alimentare costruendo e co-progettando con la scuola attività mirate. Per questo ringrazio il dirigente scolastico, gli esperti della Albert e gli insegnanti che hanno dedicato il loro tempo a questa iniziativa.”
“La scuola apprezza molto questa progettualità che interessa l’educazione alimentare e quindi va verso la promozione della salute delle studentesse e degli studenti interessati. Tutto ciò riafferma la qualità dei servizi che l’ente locale mette a disposizione degli studenti sia in ambito educativo- formativo che in termini organizzativi- strumentali”, la riflessione del dirigente scolastico Ceresoni.
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