Allevamento sequestrato a Trecastelli, la denuncia dell’Oipa: “Gravi ritardi”
“Non risultano purtroppo essere state ancora prese misure volte alla tutela del benessere degli animali né attivate le procedure per l’affido"
“Non risultano purtroppo essere state ancora prese misure volte alla tutela del benessere degli animali né attivate le procedure per l’affido a famiglie che, con le dovute cautele, possano prendersene cura”. A denunciarlo l’Oipa che torna a parlare del sequestro giudiziario dell’allevamento di Trecastelli specializzato nella vendita di cani di razza di piccola taglia dove erano detenuti 850 cani tra chihuahua, barboncini, maltesi.
Quasi la metà degli animali è risultata positiva al batterio della brucellosi canina, patologia trasmissibile anche all’uomo. Le associazioni Enpa, Lav e Lndc Animal Protection e Oipa, che il mese scorso si erano messe a disposizione del Ministero della Salute, ribadiscono la disponibilità a dare il loro contributo alla soluzione della gravissima vicenda quando le autorità responsabili – dalla Procura della Repubblica alla Regione Marche con il Servizio veterinario, dal Sindaco al Ministero della Salute con l’Istituto zooprofilattico sperimentale – decideranno le fondamentali, delicate e formali procedure di gestione degli animali e dei relativi affidi.
“Si tratta di una situazione molto grave, come riscontrato dai Carabinieri forestali che hanno sequestrato l’allevamento dove – come abbiamo appreso – hanno trovato cani confinati in spazi angusti e senza aria, a volte chiusi in trasportini accatastati gli uni sugli altri o dentro contenitori in plastica in condizioni igieniche precarie”.
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