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Unione dei comuni, Bello e Vernier replicano ai sindaci di Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Arcevia

“Omissioni gravi sul rendiconto di gestione 2019, altro che ottimo stato di salute!”

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Ottica Casagrande Lorella - Ottica a Senigallia
Terre della Marca Senone, logo

Certa ipocrisia e alcune mistificazioni sono veramente insopportabili – soprattutto quelle di chi pensa di essere il depositario della moralità, della conoscenza e della verità, ma in realtà mente, sapendo di farlo – e sono la palese dimostrazione di non avere alcuna coscienza politica, alcuna contezza amministrativa e alcuna percezione giuridica di quel che si affermi in sede istituzionale.

E’ questo il caso dei sindaci di Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Arcevia che – anche in qualità di membri della Giunta dell’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Senone” – hanno dichiarato, con “ignorante, sprezzante e superficiale” disinvoltura staliniana, come tutto vada bene, come il differimento di qualche giorno dell’approvazione del Rendiconto di gestione 2019 sia affare di poco conto e del tutto normale, ingigantito ed alterato soltanto dai consiglieri dell’opposizione, e come la revoca dei servizi finanziari da parte di Ostra Vetere, Serra de’ Conti ed Arcevia sia semplicemente un mero atto di ordinaria amministrazione.

Costoro sono davvero un “esempio negativo”, un esempio da non seguire affatto perché ritraggono, in piena regola, “l’apoteosi della menzogna”. E lo diciamo con pacatezza e con cognizione, sorridendo, dopo aver letto il contenuto della loro nota inviata alla stampa nei giorni scorsi, da loro sì firmata, ma non certo scritta di loro pugno.

Dopo essersi illusi e aver illuso i cittadini di Senigallia e dei Comuni delle Valli Misa-Nevola che l’Unione dei Comuni fosse e sia la panacea di tutti i mali, l’ultima trovata di questi sindaci “ignari della legge”, ma fedeli al PD e a Mangialardi, e di una maggioranza consiliare dell’Unione, assente e supina, che li sostiene ciecamente, è stata quella di credere e di far credere a chiunque che violare la legge, promuovere la cultura dell’illegalità, omettere atti d’ufficio, ritardare l’approvazione di atti obbligatori, eludere i fatti e affermare frottole senza alcun ritegno e fondamento giuridico, siano condotte semplicemente da premiare e di cui andarne fieri.

I fatti e gli atti dimostrano il contrario. E costoro dovrebbero rappresentare, quali assessori, l’Unione della Marca Senone e, quali sindaci, i rispettivi Comuni di Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Arcevia? Suvvia, siano più seri ed evitino di raccontare bugie!

Nell’ultima seduta della Conferenza dei Capigruppo dell’Unione, giusto per ricordare un passo della loro “disonestà intellettuale”, riguardo proprio al Rendiconto di gestione 2019, alcuni assessori-sindaci della Giunta dell’Unione, presenti alla riunione, hanno dimostrato di non conoscere affatto la legge, di ignorare e di non leggere i documenti, che vengono loro sottoposti, di non rispondere nel merito delle questioni e di non avere alcuna capacità astrattiva, materiale e pratica di intendere le istituzioni, di comprenderne l’attività amministrativa e di muoversi politicamente nel territorio dei propri Comuni e in quello dell’Unione.

Ci ha francamente sorpreso, inoltre, la superficialità dell’approccio dei tre sindaci e dei consiglieri maggioranza PD dell’Unione dei Comuni ad un tema così importante come la discussione sul Rendiconto di gestione 2019 che, ricordiamo ai tre sindaci “impreparati” e ai consiglieri di maggioranza PD, “distratti e altrettanto impreparati”, riguarda un obbligo di legge tassativo, la cui mancata approvazione si risolve in un’inadempienza gravissima.

Come altrettanto grave, perché raffigurerebbe un’omissione inaudita, sia la condotta di non aver rilevato ed indicato negli atti ufficiali dell’ente il fatto, le motivazioni e le cause, che avrebbero condotto l’Unione in questo “stato di illegalità”. E grave lo è anche per i Comuni dell’Unione (Ostra Vetere, Serra de’ Conti, Arcevia), che risultano renitenti agli obblighi di legge sul Rendiconto 2019.

Grave è anche la condotta tenuta dal Revisore del Conto dell’Unione, nella veste di organo di controllo dell’attività amministrativa e gestionale dell’Ente, che ricordiamo essere pure un pubblico ufficiale, il quale non avrebbe mai fatto cenno, con atti scritti e solenni, da ultimo in sede di Conferenza dei Capigruppo, agli organi di governo dell’Unione, in primis al Consiglio, dell’approssimarsi del termine ultimo per l’approvazione del documento contabile in parola e delle conseguenze, a cui l’Ente inadempiente sarebbe andato incontro. Una condotta omissiva, che prefigurerebbe responsabilità finanche di natura penale.

La verità dei fatti è, comunque, scritta negli atti ufficiali dell’Unione, ma anche nella condotta esecrabile e grottesca di questi tre sindaci e di quanti si sono resi complici del ‘de profundis’ dell’Ente Unione, che ad oggi vivrebbe ancora in uno “stato di illegalità” gravissima per violazione di legge, per leggerezza ed incapacità politica ed istituzionale della Giunta e degli Assessori dell’Unione, per omissioni d’atti d’ufficio e per non aver evidenziato negli atti deliberativi dell’Ente quella verità dei fatti, che sarebbero artatamente taciuti e di cui si farebbe finta di nulla.

Per l’ennesima volta abbiamo assistito alla mistificazione della realtà da parte di chi dovrebbe mantenere un decoro istituzionale più apprezzabile, di chi dovrebbe avere il massimo rispetto della legge e delle istituzioni, di chi dovrebbe avere il coraggio di denunciare gravi violazioni di legge e di chi dovrebbe astenersi dal rilasciare dichiarazioni come quelle lette nella nota che i tre sindaci hanno inviato alla stampa.

Lasciamo a costoro sostenere supinamente l’Unione dei Comuni e promuovere la “cultura dell’illegalità diffusa”. Noi, al contrario, ci battiamo e ci batteremo perché la legge venga rispettata e perché la verità dei fatti trionfi sulla menzogna. Ci vedremo, senz’altro, alla seduta del Consiglio ove noi dell’opposizione ci faremo sentire ancora.

I CONSIGLIERI DELL’UNIONE DEI COMUNI

LA TERRA DELLA MARCA SENONE

Massimo Bello

Chiara Vernier

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